8CAPITOLO I
La nozione di sacramento.
SOMMARIO. Definisce la parola segno. Elenco dei segni: alcuni sono naturali, altri dati. I segni che riguardano le cose divine le chiama sacramenti. Nei sacramenti due sono gli elementi: il segno sensibile, che significa qualcosa di sacro. Dal segno sacro si distingue la cosa, il significato cioè la virtù del sacramento. Deve esistere una similitudine tra segno cosa significata: 1905-1912. Quando in senso più largo usa la voce sacramento, cioè il segno sacro, anche allora chiama sacramenti la tradizione del Symbolo o orazione domenicale. Altre volte parla dei sacramenti in senso più stretto e di produzione della cosa significata dal segno sacro. Non ha spiegato in modo definitivo se la relazione tra il rito e la cosa sacra sia una relazione di causalità, o soltanto di concomitanza. Il sacramento è da ricevere. La funzione sociale dei sacramenti in tutte le religioni. Sono segni di unione tra i membri della Chiesa: 1913-1922.
1905. (De doct. chr.II 1,2.3). Difatti il segno è una cosa che, oltre all’immagine che trasmette ai sensi di se stesso, fa venire in mente, con la sua presenza, qualcos’altro…2. Dei segni, peraltro, alcuni sono naturali, altri intenzionali. Sono naturali quelli che, senza intervento di volontà umana né di intenzione volta a renderli significanti, di per se stessi fanno conoscere, oltre che se stessi, qualche altra cosa. Così il fumo richiama il fuoco….3. Nessun altro motivo abbiamo noi di significare, cioè di emettere segni, se non quello di palesare o trasmettere nell’animo altrui ciò che passa nell’animo di colui che dà il segno. Abbiamo stabilito di considerare ed esporre questa categoria di segni per quanto si riferisce agli uomini, poiché anche i segni dati da Dio che sono contenuti nelle sante Scritture sono stati resi manifesti a noi tramite gli uomini che li hanno scritti.
1906. (ib. III 9,13). È asservito al segno chi compie, o venera, una qualche cosa che ha valore di segno senza sapere cosa significhi. Chi al contrario compie, o venera, un segno utile istituito da Dio e ne comprende la forza significativa, non venera ciò che si vede e passa ma piuttosto ciò a cui tutti i segni di questo genere debbono essere riferiti. Orbene, un tal uomo è spirituale e libero, anche all’epoca della schiavitù, quando quei segni non dovevano essere ancora rivelati ad animi carnali, che bisognava fossero domati dal loro giogo. Uomini spirituali di questa sorta erano i Patriarchi e i Profeti e tutti quegli Israeliti ad opera dei quali lo Spirito Santo ci ha fornito il sussidio e la consolazione della Scrittura. Quanto poi al tempo presente, dopo che la risurrezione del nostro Signore ci ha fatto risplendere in modo quanto mai palese il suggello della nostra libertà, non siamo più appesantiti dal compito gravoso di portare quegli [antichi] segni che ora comprendiamo. In luogo dei molti, lo stesso Signore e la dottrina degli Apostoli ce ne ha dati alcuni pochi, che sono facilissimi a farsi, venerabilissimi a comprendersi, santissimi a osservarsi. Tali sono il sacramento del Battesimo e la celebrazione del Corpo e del Sangue del Signore.
1907. (Ep. 138 1,7). Sarebbe troppo lungo trattare convenientemente della verità dei simboli, che prendono nome di ” sacramenti ” quando si riferiscono alle cose divine.
1908. (De civ. Dei X 5). Dagli antichi Patriarchi furono offerti altri sacrifici immolando come vittime gli animali 41. Ora il popolo di Dio li conosce leggendo nella Scrittura ma non li offre più. In proposito si deve intendere soltanto che con quei riti furono significati gli atti che si compiono nella nostra coscienza affinché ci uniamo a Dio e per lo stesso fine veniamo in aiuto al prossimo. Dunque il sacrificio visibile è sacramento, cioè segno sacro di un sacrificio invisibile.
1909. (Serm. 272, 1). Queste cose, fratelli, si chiamano sacramenti proprio perché in esse si vede una realtà e se ne intende un’altra. Ciò che si vede ha un aspetto materiale, ciò che si intende produce un effetto spirituale.
1910. (De cat. rud. 26,50). Riguardo al rito di iniziazione, dopo avergli opportunamente spiegato che i segni delle realtà divine sono visibili, ma che in essi si onorano le stesse realtà invisibili, e conseguentemente che quella materia santificata dalla benedizione non deve più essere considerata come lo è nella vita ordinaria, bisogna pure dire quale significato abbiano le parole da lui ascoltate, che cosa dia loro sapore, di che quella realtà sia simbolo.
1911. (In Io. ev. tr. 26,11). Anche noi oggi riceviamo un cibo visibile: ma altro è il sacramento, altra è la virtù del sacramento.
1912. (Ep. 98,9). Poiché se i sacramenti non avessero alcun rapporto di somiglianza con le realtà sacre di cui sono segni, non sarebbero affatto sacramenti. Da tale rapporto di somiglianza prendono per lo più anche il nome delle stesse realtà sacre. Così il sacramento del Corpo di Cristo è in certo qual modo il Corpo di Cristo, il sacramento del Sangue di Cristo è lo stesso Sangue di Cristo e il sacramento della fede è la fede stessa.
1913. (Serm. 28,3). Abbiamo loro spiegato il sacramento del Simbolo a cui debbono credere; abbiamo spiegato il sacramento dell’Orazione del Signore, con cui debbono pregare;
1914. (En in Ps 77,2). Cioè: pur essendo tutti i sacramenti comuni, non era comune a tutti la grazia, che è ilvigore efficace dei sacramenti. Così anche ora, quando ormai è stata rivelata la fede che allora era velata, a tutti coloro che sono stati battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo 6 è comune il lavacro della rigenerazione, ma la grazia significata dai sacramenti, con la quale le membra del corpo di Cristo sono rigenerate e unite al loro capo, non è comune a tutti. Infatti anche gli eretici hanno il nostro stesso battesimo, come pure i falsi fratelli che vivono nella comunione del nome cattolico.
1915. (In Io. ev. tr. 80,3). Voi siete già mondi per la parola che vi ho annunziato. Perché non dice: Voi siete mondi per il battesimo con cui siete stati lavati? Egli dice: per la parola che vi ho annunziato, perché assieme all’acqua è la parola che purifica. Se togli la parola, che cos’è l’acqua se non acqua? Se a questo elemento si unisce la parola, si forma il sacramento, che è, a sua volta, come una parola visibile….Donde viene all’acqua questa grande virtù di purificare il cuore toccando il corpo, se non dalla parola, che è efficace, non perché pronunciata ma perché creduta? Nella parola stessa, infatti, una cosa è il suono che passa, e un’altra cosa è la virtù che permane…Questa è la parola della fede che noi predichiamo, dalla quale senza dubbio viene consacrato il battesimo e deriva la sua virtù purificatrice. Sì, Cristo, che è vite insieme con noi e agricoltore insieme col Padre, ha amato la Chiesa e si è offerto per essa. Continua a leggere e vedi che cosa aggiunge l’Apostolo: al fine di santificarla, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola (Ef 5, 25-26). Non si potrebbe certo attribuire la virtù di purificare ad un elemento così fluido e labile, com’è appunto l’acqua, se ad essa non si aggiungesse la parola. Questa parola della fede possiede tale efficacia nella Chiesa di Dio che quando per mezzo di questa crede, offre il sacrificio, benedice e battezza, essa rende puro anche un piccolo bambino che non è ancora in grado di credere col cuore per ottenere giustizia né di fare con la bocca professione di fede per la salvezza.
1916. (Serm. 352,3). Ma in quanto Battesimo, cioè acqua di salvezza, non sarebbe acqua di salvezza se non fosse consacrata dal nome di Cristo che ha versato il sangue per noi, cioè se l’acqua non fosse segno della sua croce.
1917. (Quaest. in Hept. III,84). il Signore invece lo fa mediante lo Spirito Santo con la grazia invisibile in cui sta tutta l’efficacia anche dei riti sacri visibili. In realtà senza tale santificazione prodotta dalla grazia invisibile a che cosa giovano i riti visibili?… A nulla infatti giovò il battesimo visibile a Simon Mago al quale mancò la santificazione invisibile 140.
1918. (C. litt. Pet. III 84). Ecco, è Cristo che santifica; ecco, è Cristo che mediante il lavacro dell’acqua nella parola, dove sembrano operare visibilmente i suoi ministri, è sempre lui che battezza, è sempre lui che purifica.
1919. (Ep. 98, 2). L’acqua pertanto è il segno esterno del sacramento della grazia, mentre lo Spirito produce l’effetto interno della grazia, scioglie il legame della colpa e riconcilia con Dio la natura creata buona: ecco i due elementi che rigenerano nell’unico Cristo l’uomo discendente dalla progenie dell’unico Adamo.
1920. (C. Faust. XX 13). Il nostro pane e il nostro vino, poi, non sono qualsiasi…ma con una specifica consacrazione diventano – non nascono – mistici per noi. Quindi, ciò che non diviene così, benché sia pane e vino, è alimento per ristorarsi, non sacramento di religione:
1921. (Ep. 55 1,2). Si ha invece un rito sacramentale in una celebrazione quando non solo si commemora un avvenimento ma lo si fa pure in modo che si capisca il significato di ciò che deve riceversi santamente.
1922. (C. Faust. XIX 11). Gli uomini, poi, non possono unirsi sotto nessuna religione, sia vera sia falsa, se non saranno legati da una forma di condivisione di segni distintivi o sacramenti visibili; la forza di quei sacramenti ha un valore inenarrabile e perciò chi li disprezza diventa sacrilego. In modo empio essa viene disprezzata, ma senza di essa la pietà non si esprime appieno.
CAPITOLO II
I sacramenti dell’Antico Testamento.
SOMMARIO. Anche nello stato di natura prima che fosse data la circoncisione, qualche rimedio fu istituito da Dio per liberare i bambini dal peccato originale; questo rimedio probabilmente era sacramento. I sacramenti dell’antica Legge erano premonitori del Cristo venturo e promettevano il salvatore: i sacramenti della nuova Legge danno la salvezza; 1923-1933. Cristo è l’autore dei sacramenti. Dal fianco di Cristo uscirono i sacramenti della Chiesa. Stiamo parlando specialmente del battesimo e dell’eucarestia perché sono i sacramenti dell’iniziazione cristiana La circoncisione teneva il posto del battesimo. I sacramenti furono mutati restando il medesimo aiuto del Mediatore: 1934- 1937. I sacramenti della nuova Legge sono pochissimi, con una significazione molto espressiva. Elenca i sacramenti Chiamandoli Battesimo, Confermazione, Eucarestia, Ordine, Matrimonio: 1938-1942.
1923. (C. Iul. V 11,45). Ma non per questo si deve credere che, prima della circoncisione, quando in essi c’era la fede del Mediatore, che si sarebbe incarnato, i servi di Dio non abbiano aiutato i loro piccoli con un sacramento, che tuttavia, per qualche motivo necessario, la Scrittura ha voluto tenere nascosto. Leggiamo infatti dei loro sacrifici 109, nei quali il sangue era figura di colui che solo toglie i peccati del mondo 110. Ancor più apertamente puoi leggere che, alla nascita dei bambini, da tempo si offrivano sacrifici per i peccati.
1924. (Ep. 190 2,5). crediamo che nessuna persona, adulta o piccola quanto si voglia o anche solo appena nata, non può essere salvata dal contagio della morte del primo uomo, né liberata dalla schiavitù del peccato di cui si macchiò nell’istante della concezione, se non per mezzo di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, unico Mediatore tra Dio e gli uomini 9.
1925.(En. in Ps. 73,2). Se, infatti, esaminiamo attentamente i due Testamenti, il Vecchio e il Nuovo, vediamo che non sono identici i misteri come neppure identiche sono le promesse. …I sacramenti, invece, non sono gli stessi, perché altri sono i sacramenti che danno la salvezza, altri sono quelli che promettono il Salvatore. I sacramenti del Nuovo Testamento danno la salvezza; i sacramenti dell’Antico Testamento promettevano il Salvatore.
1926. (C. Faust. XIX 13). Perciò i primi sacramenti, che erano osservati e celebrati secondo la legge, erano segni che annunziavano Cristo venturo; poiché Cristo li ha portati a compimento con il suo avvento, sono stati aboliti. E sono stati aboliti poiché sono stati portati a compimento. Non è venuto, infatti, ad abolire la legge, ma a portarla a compimento. Ed altri sono stati istituiti, più forti quanto al valore, più benefici quanto al loro uso, più facili da mettere in atto, di numero minore, così come è stata rivelata la rettitudine della fede e i figli di Dio sono stati chiamati alla libertà ed è stato tolto il giogo della schiavitù 37, che si addiceva ad un popolo duro e carnale.
1927. (En. in Ps. 77 2). Non erano infatti senza fede coloro che furono in grado di prevederne e di preannunziarne la futura rivelazione in Cristo, dato che gli antichi sacramenti rappresentavano i futuri.
1928. (C. litt. Pet. II 37,87). La Legge e i Profeti, infatti, fino a Giovanni Battista, possedevano dei misteri premonitori della realtà futura 141; i sacramenti del nostro tempo, invece, testimoniano che è giunta quella realtà da essi annunciata per il futuro….I sacramenti antichi preannunciavano quelli attuali, mentre questi, una volta che si sono compiuti quelli, vengono proclamati.
1929. (De nupt. et concup. II 11,24). Dal momento in cui fu istituita nel popolo di Dio la circoncisione, poiché era allora segno della giustizia mediante la fede 46, aveva anche il valore di segno della purificazione, anche nei bambini, dell’antico e originale peccato, allo stesso modo del battesimo, che incominciò ad aver valore per il rinnovamento dell’uomo dal momento in cui fu istituito.
1930. (Ep. 187 11,34). D’altra parte Colui che si manifestò come il Mediatore, volle che fosse manifesto anche il Sacramento della nostra rigenerazione. Per i giusti dell’Antica Alleanza esso era invece qualcosa d’occulto, sebbene si salvassero anch’essi per mezzo della fede che sarebbe stata rivelata al tempo opportuno…per i Santi dell’Antica Alleanza la circoncisione teneva le veci del battesimo,
1931. (C. litt. Petil II 72,162). Tuttavia, visto che mi capita l’occasione, non posso tralasciare di dire questo: È certo che l’antico popolo di Dio non aveva il battesimo ma la circoncisione.
1932. (De gr. et pecc. orig. II 31,36). E certamente Gesù è stato profetato, tra gli altri antichi sacramenti, anche dalla stessa circoncisione carnale. Infatti il giorno ottavo nel succedersi delle settimane è il giorno del Signore, quello in cui il Signore è risorto; e la pietra era il Cristo 92: di qui il coltello della circoncisione è di pietra 93 e la carne del prepuzio è il corpo del peccato.
1933. (ib. II 31,37). Mutati dunque i sacramenti dopo la venuta di colui che essi indicavano venturo, ma non mutato tuttavia l’aiuto dei Mediatore – il quale anche prima di venire nella carne liberava nell’antichità le sue membra con la fede nella sua incarnazione 94 -, anche noi, morti per i nostri peccati e per l’incirconcisione della nostra carne, siamo risorti con il Cristo, nel quale abbiamo ricevuto non una circoncisione fatta da mano d’uomo 95, ma la circoncisione prefigurata da quella fatta da mano d’uomo. Essa ha distrutto il corpo del peccato 96 con il quale siamo nati da Adamo.
1934. (En. in Ps. 40,10). Adamo era figura di Colui che doveva venire 45; e Adamo dormiva quando dal suo fianco fu tratta Eva 46 . Adamo è figura di Cristo, Eva è figura della Chiesa; per questo è chiamata la Madre dei Viventi. Quando fu creata Eva? Mentre Adamo dormiva. Quando sono sgorgati dal costato del Cristo i sacramenti della Chiesa? Quando Egli dormiva sulla croce.
1935. (In Io ev. tr. 9,10). Adamo dorme perché sia formata Eva; Cristo muore perché sia formata la Chiesa. Dal fianco di Adamo che dorme è formata Eva (Gn 2, 21); dal fianco di Cristo morto in croce, colpito dalla lancia (cf. Gv 19, 34), sgorgano i sacramenti con cui viene formata la Chiesa.
1936. (De civ. Dei XV 26,1). L’apertura da un lato è la ferita con cui fu trafitto il costato del Crocifisso 135. Per essa entrano quelli che vengono a Lui perché da lì sgorgano i sacramenti con cui sono iniziati i credenti.
1937. (In Io. ev. tr. 120,2). uno dei soldati gli aprì il costato con la lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua (Gv 19, 32-34). L’evangelista ha usato un verbo significativo. Non ha detto: colpì, ferì il suo costato, o qualcosa di simile. Ha detto: aprì, per indicare che nel costato di Cristo fu come aperta la porta della vita, donde fluirono i sacramenti della Chiesa, senza dei quali non si entra a quella vita che è la vera vita. Quel sangue è stato versato per la remissione dei peccati; quell’acqua tempera il calice della salvezza, ed è insieme bevanda e lavacro. Questo mistero era stato preannunciato da quella porta che Noè ebbe ordine di aprire nel fianco dell’arca (cf. Gn 6, 16), perché entrassero gli esseri viventi che dovevano scampare al diluvio, con che era prefigurata la Chiesa.
1938. (Ep. 54 1,1). Prima di rispondere ai questiti da te rivoltimi, avrei preferito sapere come li avresti risolti tu stesso; in tal modo avrei potuto, approvando o correggendo le tue soluzioni, rispondere più brevemente alle tue risposte e con gran facilità rassicurarti o correggerti nelle tue opinioni. Sì, l’avrei proprio preferito! Tuttavia, per darti subito una risposta, ho preferito fare un discorso più lungo che differire la risposta. Innanzitutto voglio che tu tenga per fede, cosa questa ch’è il punto principale della presente discussione, che nostro Signore Gesù Cristo, come afferma egli stesso nel Vangelo, ci ha sottoposti al suo giogo soave e al suo lieve peso 1 e perciò ha voluto stabilire, come vincoli dell’alleanza col nuovo popolo, i sacramenti, il cui numero è piccolissimo, facilissimi a praticarsi, eccellentissimi per il loro significato, com’è il battesimo, reso sacro dal nome della Trinità, la comunione del suo corpo e sangue, e tutti gli altri mezzi raccomandati nelle Scritture canoniche,… Quanto invece alle prescrizioni non scritte ma che noi conserviamo trasmesse per via della tradizione e sono osservate in tutto il mondo, ci è facile capire che sono mantenute in quanto stabilite e raccomandate dagli stessi Apostoli o dai Concili plenari, la cui autorità è utilissima alla salvezza della Chiesa;
1939. (C. Faust. XIX 14). quanto più ora un cristiano dovrebbe essere pronto a soffrire ogni cosa in nome del Battesimo di Cristo, dell’Eucaristia di Cristo, del segno di Cristo, poiché quelle sono state le promesse di ciò che doveva compiersi, e questi sono prove di ciò che ha avuto compimento?
1940. (De bapt. V 20,28). Se dunque questo testo del Vangelo: Dio non ascolta il peccatore 92, vuol dire che un peccatore non può celebrare i sacramenti, come può Dio, esaudire le invocazioni di un omicida sull’acqua del battesimo, sull’olio, sull’Eucarestia o sulle teste di quelli ai quali impone le mani?
1941. (De bono coniug. 24,32). ma per ciò che riguarda il popolo di Dio vi si aggiunge la santità del sacramento, per la quale non è lecito a una donna risposarsi dopo il ripudio,… Allo stesso modo, se si fa un’ordinazione sacerdotale per raccogliere una comunità di fedeli, anche se non ne risulta effettivamente la raccolta, in quelli che sono stati ordinati il sacramento dell’ordinazione rimane comunque.
1942. (C. ep. Parm. II 13, 28). Sono tutti e due sacramenti, infatti, e tutti e due sono dati all’uomo con una particolare consacrazione: uno quando egli viene battezzato e l’altro quando viene ordinato.
CAPITOLO III
Il motivo principale della controversia sacramentaria con i Donatisti, ossia la validità e l’efficacia dei sacramenti.
SOMMARIO. Il giudizio riguardava la santità, almeno esterna, dei Donatisti, che era richiesta nel ministro che amministrava i sacramenti. La causa dell’errore consisteva nel fatto che distinguevano fra sacramento ed effetto del sacramento, ossia tra validità ed efficacia: 1943-1945. Spiega S.Agostino che la santità non è richiesta al ministro, in primo luogo per la tradizione di non ribattezzare oppure ordinare di nuovo gli eretici e scismatici quando ritornano nella Chiesa, in secondo luogo perché hanno il carattere impresso dal Battesimo e dall’Ordine. Spiega che il carattere sacramentale impresso dal sigillo nelle monete, e con il segno militare con cui sono contrassegnati i militari. Nonché quando diventano illeciti permangono lo stesso: 1946-1953. Dimostra la tesi in un terzo modo, che i ministri non danno niente di proprio, ma ciò che è di Dio. Il Signore ha riservato a sé la potestà, ai servi lasciò il ministero. Per cui è Cristo che battezza. Illecitamente tuttavia vengono dati e ricevuti nell’ eresia; valgono alla partecipazione, ma non alla vita eterna. Per la ricomposizione dell’unità occorre cominciare ad avere ed essere, quello che prima fuori di essa si aveva inutilmente ricevuto o dato. Il compito di santificare appartiene alla vera Chiesa: 1054-1969.
1943.(De bapt. VI 1,1). Ora, quando la questione dell’utile consuetudine era oggetto di vivaci discussioni, fatta salva la carità e l’unità, per nessun altro motivo alcuni pontefici di Cristo, anche uomini illustri, tra i quali spiccava soprattutto il beato Cipriano, credettero che il battesimo di Cristo non poteva trovarsi tra gli eretici e gli scismatici, se non perché non distinguevano il sacramento dall’effetto o dal frutto del sacramento. E poiché il suo effetto e il suo uso per la liberazione dai peccati e la rettitudine del cuore, non si trovavano presso gli eretici, si credeva che non vi fosse neppure il sacramento.
1944. (ib. IV 17,24). Per questo tutti i beni che abbiamo della Chiesa, fuori della Chiesa non giovano alla salvezza. Ma un conto è non averli affatto e un conto non averli utilmente. Chi non li ha, per averli deve farsi battezzare, mentre, chi non li ha utilmente, per averli utilmente deve correggersi.
1945. (ib. I,1,2) Per la verità, già nei libri menzionati, si è detto che fuori della comunione cattolica il battesimo si può dare, così come, fuori di essa, si può avere. Del resto, nessuno di loro nega che hanno il battesimo anche gli apostati; se infatti a quelli che ritornano e si convertono con la penitenza, non si ridà, è perché si ritiene che non hanno potuto perderlo. Così anche quelli che si allontanano dalla comunione della Chiesa con il sacrilegio dello scisma: hanno certamente il battesimo ricevuto prima di andarsene. Ed in effetti, anche a loro, se ritornano, non si ridà. Il che dimostra che ciò che avevano ricevuto nell’unità, non hanno potuto perderlo separandosene. Ora, se fuori è possibile averlo, perché non è possibile darlo? Se tu dici: ” Fuori non è legittimo darlo “, noi replichiamo: ” Come fuori non è legittimo averlo, eppure lo si ha, così fuori non è legittimo darlo, eppure lo si dà “.
1946. (ib. II 7,12). Non obiettateci l’autorità di Cipriano, quindi, per giustificare la ripetizione del battesimo, ma seguitene con noi l’esempio nella salvaguardia dell’unità. Non era ancora stata approfondita la questione del battesimo, infatti, che già la Chiesa osservava la salutare consuetudine di correggere, negli eretici e negli scismatici, ciò che era distorto, di non ripetere ciò che era stato dato, di guarire la parte ferita, e di non curare quella sana. Questa consuetudine, derivata, io credo, dalla tradizione degli Apostoli, come molte altre che non si trovano nei loro scritti e né nei concili dei loro successori, ma siccome si conservano in tutta la Chiesa, si crede che siano state tramandate e
raccomandate proprio da loro;
1947. (C. ep. Parm. II 13,30). Ma se il nostro modo di agire è sbagliato, ci spieghino perché il sacramento del battesimo si può perdere e il sacramento dell’ordine non si può perdere. Dicono infatti: ” Chi si allontana dalla Chiesa, certamente non perde il battesimo; ma perde il diritto di darlo “. Ma se entrambi sono sacramenti, e nessuno ne dubita, perché uno non si perde e l’altro sì? A nessuno dei due sacramenti va fatto torto.
1948. (ib. II 13,28). In effetti, ciò che alcuni di loro, confutati dalla verità, si sono messi a dire: ” Allontanarsi dalla Chiesa non è perdere il battesimo, ma solo il diritto di darlo “, per molti aspetti sembra inutile e sciocco. Innanzitutto, in quanto non si adduce nessun motivo che spieghi perché colui che non può perdere il battesimo, possa perdere il diritto di darlo. Sono tutti e due sacramenti, infatti, e tutti e due sono dati all’uomo con una particolare consacrazione: uno quando egli viene battezzato e l’altro quando viene ordinato. Ecco il motivo per cui, nella Cattolica, non è permesso ripeterli.
1949. (Serm. Denis 8,2). E, per quanto concerne il sacramento in quanto tale, non conta nulla il fatto che uno abbia ricevuto il battesimo di Cristo là dove non regna l’unità di Cristo. Tanto è vero che anche uno che sia stato battezzato nella Chiesa, se apostata dalla Chiesa, resterà privato della santità della vita ma non del segno sacramentale. Che col suo abbandono [della Chiesa] non abbia potuto perdere questo segno ne è prova il fatto che, quando ritorna, non gli si ripete. È come quando un soldato diserta dal suo ruolo: non sta più con i suoi legittimi compagni ma non è privo del carattere del re. Se poi costui si mettesse a imprimere su altri lo stesso sigillo, non li renderebbe partecipi della vita ma compagni nella pena. Se viceversa seguito dagli altri tornasse al posto legittimo e ordinato nell’esercito, una volta placato lo sdegno del re, sarebbe a lui perdonata la defezione e sarebbero ammessi anche gli altri che si fossero a lui uniti. Nell’uno e negli altri sarebbe emendata la colpa, rimessa la pena; sarebbe loro data la pace, senza ripetere in nessuno il sigillo con cui erano stati contrassegnati.
1950. (Ep. 185 6,23). Per qual ragione, dunque, la Chiesa non dovrebbe usar la forza per ricondurre al proprio seno i figli ch’essa ha perduti, dal momento che questi figli perduti usarono essi stessi la forza per mandarne altri in perdizione? Anche se alcuni non furono condotti all’eresia con la forza, ma furono traviati con la seduzione, qualora venissero ricondotti in seno alla Chiesa mediante leggi severissime ma salutari 58, con quanto maggior affetto la madre affettuosa non li accoglierebbe di nuovo nel proprio seno e con quanta più viva gioia si rallegrerebbe del loro ritorno, che non per quei figli, i quali non s’allontanarono mai da essa! Non devono forse i pastori di anime usare ogni diligenza per le pecorelle che, pur senza essere state strappate a forza, bensì fuorviate con suadenti blandizie, si sono sbandate dal gregge ed hanno cominciato ad appartenere a un nuovo padrone? Non devono forse, una volta trovatele, ricondurle all’ovile del Signore non solo col terrore, ma pure col dolore dei castighi, qualora volessero resistere? E questo è tanto più doveroso nel caso che le pecorelle per la loro fecondità si fossero moltiplicate presso servi disertori e predoni, dal momento che in esse si riscontra il marchio del Signore, marchio che non viene violato affatto in coloro che noi accogliamo senza ribattezzarli. Poiché si deve correggere l’errore d’una pecorella ma senza alterare il marchio impressovi dal Redentore. Mi spiego: supponiamo che un disertore, contrassegnato col distintivo del sovrano, lo imprimesse ad un altro; supponiamo pure che tutt’e due vengano poi amnistiati e l’uno torni tra i ranghi militari, mentre l’altro si presenti a prestare il servizio militare per la prima volta; in nessuno dei due il distintivo viene per questo cancellato. O non è forse piuttosto vero ch’esso viene riconosciuto e rispettato col dovuto onore in ciascuno di essi perché è il segno del sovrano?
1951. (C. ep. Parm. II 13,29). Se invece non la corregge, ciò che è stato dato resterà a condanna dell’usurpatore, sia di colui che lo ha dato illecitamente e sia di colui che lo ha ricevuto illecitamente. Tuttavia non si considererà come non dato. Un soldato fedele non oltraggerà mai l’insegna imperiale, rubata da privati cittadini. Se infatti dei falsari, contravvenendo alla legge, hanno battuto e coniato in segreto, e non nelle pubbliche officine, monete d’oro, di argento o di rame, quando vengono scoperti, non è forse vero che essi vengono puniti o assolti, mentre, verificato il marchio imperiale, le monete si versano nel tesoro dell’Impero? Ora, se un disertore o uno che non ha mai fatto il soldato imprime il marchio militare su un privato cittadino, non è forse vero che il cittadino segnato, se viene scoperto, è punito come un disertore, e tanto più duramente quanto più riesce a dimostrare di non aver mai prestato servizio militare? E non viene punito, con lui, se ne rivela il nome, il temerario segnatore? Se poi questo finto soldato, intimoritosi, si spaventa del marchio militare impresso sul suo corpo, si appella alla clemenza dell’Imperatore e, ottenuto il perdono con la sua supplica, incomincia il servizio militare, bisogna forse ripetere il marchio militare a questo uomo liberato e convertito, o piuttosto, gli viene riconosciuto e convalidato? O forse aderiscono meno i sacramenti cristiani che di questo marchio corporale, visto che neppure gli apostati sono privi del battesimo e che certamente non si restituisce loro quando essi ritornano con la penitenza, perché si crede che non hanno potuto perderlo?
1952. (C. litt. Petil. II 108,246-247). Petiliano: Venite dunque alla Chiesa, o popoli, e fuggite i traditori, se non volete perire con loro. Se volete conoscere facilmente l’ottimo giudizio che essi, benché colpevoli, danno della nostra fede, sentite: Io battezzo i loro corrotti, ed essi ricevono, Dio non voglia, i miei battezzati. Certamente non lo farebbero se trovassero delle manchevolezze nel nostro battesimo. Vedete, dunque, come è santo ciò che diamo: un nemico sacrilego ha temuto di distruggerlo…Agostino: Negli eretici noi approviamo il battesimo, non degli eretici, ma di Cristo; così come nei fornicatori, negli immondi, nei lussuriosi, negli idolatri,… Non è vostro, perciò, il sacramento che noi temiamo di distruggere, ma è di Cristo: e questo è santo anche nei sacrileghi. Ora, noi non possiamo accettare quanti provengono da voi, se non distruggiamo ciò che è vostro. Distruggiamo l’infedeltà del disertore, non il carattere dell’imperatore. Del resto, considera tu stesso e cancella la tua affermazione: Io battezzo i loro corrotti, ed essi accettano, Dio non voglia, i nostri battezzati. Di fatto, tu non battezzi dei corrotti, ma li ribattezzi per infettarli del tuo errore. E noi non accettiamo i tuoi battezzati, ma distruggiamo il tuo errore, che li fa tuoi, e accettiamo il battesimo di Cristo, che ne ha fatto dei battezzati.
.
1953. (In Io. ev. tr. 6,15-16). Se tu possedessi il sacramento della colomba nella colomba, non avresti niente da temere. Supponi di essere un soldato: se porti impresso su di te il marchio del tuo comandante, e rimani nelle file, puoi star tranquillo; ma se lo porti fuori dell’accampamento, non solo non ti giova, ma sarai punito come disertore. Vieni, dunque, vieni e non stare a dire: Ho ricevuto il battesimo, quindi sto a posto. Vieni, la colomba ti chiama, con i suoi gemiti ti chiama….Forse c’è una cosa che ti preoccupa. Dici: sono stato battezzato fuori della Chiesa, e temo di essere colpevole per aver ricevuto il battesimo fuori dell’unità. Se dici così, cominci a riconoscere per che cosa bisogna gemere; dici il vero, che sei colpevole, ma non per aver ricevuto il battesimo, quanto per averlo ricevuto fuori della Chiesa. Custodisci ciò che hai ricevuto, fa’ ammenda per averlo ricevuto fuori. Hai ricevuto il sacramento della colomba fuori della colomba:… approvo l’averlo ricevuto, ma ti rimprovero d’averlo ricevuto fuori. Custodisci ciò che hai ricevuto; non viene cambiato, ma riconosciuto: è il sigillo del mio re, non voglio essere sacrilego; correggo il disertore, non altero il sigillo.
1954. (C. litt. Petil. II 30,69). Per essere, infatti, un vero sacerdote, bisogna rivestirsi non solo del sacramento, ma anche della giustizia,… Chi, invece, è sacerdote per il solo sacramento, come il sacerdote Caifa, persecutore dell’unico e vero sacerdote, quantunque non sia un sacerdote veritiero, è però vero ciò che dà, se non dà ciò che è suo, ma di Dio;
1955. (In Io. ev. tr. 5,7). Affinché, dunque, non ci fossero tanti battesimi quanti i servi che avrebbero battezzato in virtù del potere ricevuto dal Signore, il Signore ha riservato a sé il potere di battezzare, affidando ai servi il ministero. Il servo dice che battezza, ed è vero;… Ma come ministro. Mettiamo che uno di questi che ha ricevuto il ministero, sia cattivo. Può darsi che gli uomini non lo sappiano, ma Dio lo sa. Ebbene, Dio permette che si battezzi per mezzo di quello, essendosene egli riservata la potestà.
1956. (ib. tr. 5,18). E’ stato detto infatti che il Signore, prima della sua passione, battezzava più gente di Giovanni; e l’evangelista aggiunge: sebbene non battezzasse Gesù in persona ma i suoi discepoli (Gv 4, 1-2). Cioè, era lui che battezzava, e non era lui: era lui per la potestà, erano i discepoli per il ministero; essi prestavano il loro servizio amministrando il battesimo, ma la potestà di battezzare restava in Cristo. Dunque, i suoi discepoli battezzavano, e tra essi c’era ancora Giuda: e quelli, allora, che furono battezzati da Giuda non furono poi ribattezzati, mentre quelli che erano stati battezzati da Giovanni furono di nuovo battezzati? Certo, ma si trattava di un altro battesimo: quelli che battezzò Giovanni, li battezzò Giovanni; mentre quelli che battezzò Giuda, li battezzò Cristo. Coloro, dunque, che hanno ricevuto il battesimo da un ubriaco, da un omicida, da un adultero, se quel battesimo era di Cristo, sono stati battezzati da Cristo. Non mi preoccupa se il ministro è un adultero o un ubriacone o un omicida. Tengo conto di ciò che mi vien detto per mezzo della colomba: E’ lui quello che battezza.
1957. (ib. tr. 6,7-8). Dunque, Giovanni sapeva ciò. Che cosa apprese allora per mezzo della colomba, sì da non dover essere poi considerato bugiardo (allontani Dio da noi un tale sospetto)? Apprese che ci sarebbe stata in Cristo una proprietà tale per cui, malgrado la moltitudine dei ministri, santi o peccatori, che avrebbero battezzato, la santità del battesimo non era da attribuirsi se non a colui sopra il quale discese la colomba, e del quale fu detto: E’ lui quello che battezza nello Spirito Santo (Gv 1, 33). Battezzi pure Pietro, è Cristo che battezza; battezzi Paolo, è Cristo che battezza; e battezzi anche Giuda, è Cristo che battezza…Se la santità del battesimo dipendesse dalla diversità dei meriti dei ministri, ci sarebbero tanti battesimi quanti possono essere i meriti; e ognuno penserebbe d’aver ricevuto una cosa tanto migliore quanto migliore considera il ministro dal quale è stato battezzato. Gli stessi santi, – intendetemi bene, fratelli miei…i buoni che sono nella Chiesa,… sono diversi quanto a doni spirituali, e i loro meriti non sono uguali. Certuni sono più santi e migliori degli altri. Perché dunque, se uno viene battezzato, mettiamo, da un tale che è giusto e santo, e un altro invece da uno di minor merito davanti a Dio, di una virtùmeno elevata, di una castità meno perfetta, insomma di vita meno santa; perché entrambi i battezzati ricevono la stessa identica cosa se non perché è lui quello che battezza?
1958. (De bapt. III 15,20). Perciò, se Marcione consacrava il battesimo con le parole del Vangelo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo 28, il sacramento era integro, anche se la sua fede, che sotto le stesse parole coglieva un senso diverso da ciò che la verità cattolica insegna, non era integra, ma contaminata da incredibili falsità.
1959. (ib. V 20,28). Se dunque questo testo del Vangelo: Dio non ascolta il peccatore 92, vuol dire che un peccatore non può celebrare i sacramenti, come può Dio, esaudire le invocazioni di un omicida sull’acqua del battesimo, sull’olio, sull’Eucarestia o sulle teste di quelli ai quali impone le mani? Eppure tutto ciò si fa ed è valido, anche se lo fanno degli omicidi, cioè quelli che odiano i fratelli, anche dentro la Chiesa stessa.
1960. (C. Cresc. IV 16,19). che il battesimo non dipende né dai meriti di coloro che lo amministrano, né dai meriti di coloro che lo ricevono, ma esclusivamente dalla santità e dalla verità, proprie di colui che lo ha istituito per la rovina di quelli che lo usano male e per la salvezza di quelli che se ne servono bene.
1961. (De bapt. IV 10,16). è ormai chiaro e limpido, io credo, che nella questione del battesimo non bisogna considerare chi lo dà, ma ciò che egli dà, non chi lo riceve, ma ciò che egli riceve, non chi lo ha, ma ciò che egli ha.
1962. (ib. III 10,15). Non è poi acqua profana e adultera, quella su cui si invoca il nome di Dio, anche se ad invocarlo sono dei profani e degli adulteri,… in quanto la sua santità non può essere macchiata e la potenza di Dio è presente nel suo sacramento, e per la salvezza di quanti l’usano bene e per la rovina di quanti l’usano male. O forse la luce del sole o di una lucerna, diffondendosi sulle sozzure, non contrae nessuna sporcizia, e il battesimo di Cristo può essere macchiato dai delitti di qualsiasi uomo? Certo, se prestiamo attenzione agli elementi visibili di cui i sacramenti sono costituiti, chi non sa che sono corruttibili? Se invece pensiamo alla potenza che opera per loro tramite, come non vedere che i sacramenti non possono corrompersi, anche se gli uomini, mediante i quali essa opera, per la loro condotta, o ricevono dei premi o subiscono dei castighi?
1963. (C. Cresc. II 10,12). Ti è sembrato di dire una gran cosa…Come se i sacramenti e l’invocazione del nome di Dio, in uso presso di voi, fosse detta contro di noi, mentre essa, anche in coloro che sono al di fuori della Chiesa, non appartiene assolutamente se non all’unica Chiesa!.
1964. (Ep. 98,5). Il sacramento del Battesimo cristiano…rende sì colpevole l’eretico che conserva il carattere del Signore fuori del gregge del Signore; e tuttavia la sana dottrina ci esorta bensì di emendarlo ma non di consacrarlo con un nuovo battesimo.
1965. (De bapt. I 1,2). E come con la riconciliazione nell’unità, si comincia ad avere utilmente ciò che fuori dell’unità si aveva inutilmente, così, con la stessa riconciliazione, comincia ad essere utile ciò che, fuori di essa, è stato dato inutilmente.
1966. (ib. VI 9,14). Se il battesimo unico e vero fosse solo nella Chiesa, certamente non sarebbe in coloro che si separano dall’unità. Ora, in essi c’è, tant’è vero che quelli che ritornano non lo ricevono, e quindi, andandosene, non lo hanno perso.
1967. (ib. I 12,18). capiscano che ci si può far battezzare nelle comunioni separate dalla Chiesa, nelle quali il battesimo di Cristo si dà e si riceve con lo stesso rito sacramentale. Esso giova alla remissione dei peccati solo quando uno, riconciliatosi con l’unità, si libera dal sacrilegio dello scisma, che ritiene i suoi peccati, e non ne permette il perdono. Colui che si era accostato al battesimo con finzione non deve essere ribattezzato, ma solo purificato con una santa correzione e una sincera confessione – ciò che non sarebbe possibile a chi è senza battesimo – affinché cominci a giovargli per la salvezza ciò che gli è stato dato prima, in quanto la sincera confessione ha rimosso la finzione.
1968. (ib. III 18,23). è la pace della Chiesa che rimette i peccati ed è la lontananza dalla pace della Chiesa che li ritiene,
1969. (ib. IV 1,1). Lo stesso è per il battesimo della Chiesa: si può trovare fuori della Chiesa, mentre il dono della vita beata non si trova che nella Chiesa che è anche fondata sulla pietra e che ha ricevuto le chiavi per sciogliere e per legare 3.
IL BATTESIMO
CAPITOLO I
La natura del Battesimo e dell’istituzione di Cristo.
SOMMARIO. La natura del battesimo appare lucidamente dai nomi con i quali viene chiamato. E’ il sacramento della rigenerazione e della grazia; la seconda nascita, l’acqua del battesimo come un secondo seno materno. Con questo lavacro i peccati sono scomparsi. I Cartaginesi lo chiamano “salute”. Conferisce il diritto di ricevere gli altri sacramenti, specialmente l’eucarestia. A. illustra la sua natura confrontandolo con il battesimo di Giovanni Battista con cui i peccati venivano rimessi soltanto non di fatto ma in speranza; e non liberava dall’obbligo di ricevere il battesimo di Cristo: 1970-1978. Il Battesimo ha Cristo come autore. Lo stesso Cristo ha voluto essere battezzato per raccomandare l’umiltà, e per consacrare il suo battesimo: 1979-1983. Definisce il sacramento del Battesimo “lavacro dell’acqua nella parola e viene dato nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Non sembra che abbia precisato il momento dell’istituzione: 1984-1989.
1970. (De bapt. V 21,29). Quanto al battesimo, (che) è un sacramento della remissione dei peccati,
1971. (De pecc. mer. et rem. II 27,43). Il sacramento del battesimo è certamente il sacramento della rigenerazione.
1972. (In ep. Io. ad Parth. Tr. 5,6). Il battezzato ha ricevuto il sacramento della sua nascita spirituale; egli riceve un sacramento, e grande, divino, santo, ineffabile.
1973. (Serm. 119, 4,4). vedete dei neonati, ammirate e rallegratevi. Eccoli nati: ma da Dio sono nati. Matrice materna l’acqua del Battesimo
1974. (C. Gaud. I 12,13). Infatti nella Chiesa cattolica, coloro che non sono ancora battezzati sono purificati da tutti i loro peccati per mezzo del lavacro di rigenerazione;
1975. (In Io. ev. tr. 15,4). Vuoi convincerti che è lui che battezza, non solo mediante lo Spirito ma anche mediante l’acqua? Ascolta l’Apostolo: Cristo ha amato la Chiesa e si è offerto per essa onde santificarla, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e così farsi comparire davanti, tutta splendente, la Chiesa, senza macchia o ruga o alcunché di simile (Ef 5, 25-27). In che modo Cristo purifica la sua Chiesa? Con il lavacro dell’acqua mediante la parola. Che cos’è il battesimo di Cristo? Lavacro di acqua accompagnato dalla parola.
1976. (De pecc. mer. et rem. I 24,34). Fanno ottimamente i nostri cristiani punici a chiamare il battesimo salvezza,
1977. (De bapt. II 14,19). Del resto la Chiesa stessa conserva la tradizione di non ammettere assolutamente all’altare un uomo senza battesimo;
1978. (ib V 9.11, 10.12). A nessun profeta, infatti, a nessun uomo è stato mai concesso, stando alle Scritture divine, di battezzare nell’acqua della penitenza per la remissione dei peccati 26. Questo è stato concesso a Giovanni,… Giovanni battezzava con un battesimo tale che, una volta ricevuto, avrebbe necessariamente richiesto anche il battesimo del Signore e non certo per ripetere quello di Giovanni, ma perché, a quanti avevano ricevuto il battesimo di Giovanni, fosse dato anche il battesimo di Cristo,…10.12. se con il battesimo di Giovanni si rimettevano i peccati, che cosa ha potuto donare in più il battesimo di Cristo a quelli che l’apostolo Paolo ha imposto di farsi battezzare col battesimo di Cristo, dopo il battesimo di Giovanni 29?… Di conseguenza, benché io creda che Giovanni abbia battezzato nell’acqua della penitenza 32 per la remissione dei peccati, in modo che ai suoi battezzati erano rimessi i peccati nella speranza, di fatto è nel battesimo del Signore che essa avveniva; …Tuttavia, perché nessuno sostenga che anche col battesimo di Giovanni si rimettevano i peccati, e che è solo una santificazione più completa che è stata concessa, col battesimo di Cristo, a quelli ai quali Paolo ordinò di farsi ribattezzare, contro questa opinione non mi accanisco.
1979. (C. litt. Petil. II 24,57). Agostino: Il battesimo dato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ha per autore Cristo 100, e non un uomo qualunque;
1980. (De doct. Chr. III 9,13). ce ne ha dati alcuni pochi, che sono facilissimi a farsi, venerabilissimi a comprendersi, santissimi a osservarsi. Tali sono il sacramento del Battesimo
1981. (Ep. 265,5). Del Signore invece sta scritto non solo che battezzava più persone che non Giovanni ma altresì che non era lui in persona a battezzare ma i suoi discepoli 12, perché capissimo ch’egli battezzava bensì con la presenza della sua maestà, ma non con le sue proprie mani. Il sacramento del battesimo infatti apparteneva a lui, ma il ministero di battezzare apparteneva ai discepoli.
1982. (De bapt. IV 22,29). E io credo che per nessun altro motivo fu affidato a Giovanni il compito di dare il battesimo, tanto da essere chiamato battesimo di Giovanni se non perché il Signore stesso, che glielo aveva dato, non disdegnando di ricevere il battesimo del suo servo 152, voleva proporre la via dell’umiltà, e proclamare apertamente, con questo gesto, che avremmo dovuto tenere in grande stima il battesimo, col quale egli avrebbe battezzato.
1983. (Serm. 293,12). Infatti, anche nel battesimo, il Signore intendeva raccomandare l’umiltà e veniva a conferire al Battesimo la grazia di Sacramento. Perciò, ricevette il battesimo da giovane così come, da neonato, la circoncisione.
1984. (In Io. ev. tr. 15,4). Che cos’è il battesimo di Cristo? Lavacro di acqua accompagnato dalla parola. Togli l’acqua, non c’è battesimo; togli la parola, non c’è battesimo.
1985. (C. litt. Petil.. II 2,5). l’acqua del battesimo, dato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, non è né nostra e né vostra,
1986. (Ep. 54,1). ha voluto stabilire, come vincoli dell’alleanza col nuovo popolo, i sacramenti, il cui numero è piccolissimo, facilissimi a praticarsi, eccellentissimi per il loro significato, com’è il battesimo, reso sacro dal nome della Trinità,
1987. (C. Max. II 17,1). Fate penitenza e sia battezzato ciascuno di voi nel nome del Signore Gesù Cristo 96…E se, senza nominare il Padre e lo Spirito Santo, fu loro ordinato di essere battezzati nel nome di Gesù Cristo, e tuttavia si capisce che non furono battezzati se non nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
.
1988. (Serm. ad Caesar. plebem 2). Questo è il carattere che ai suoi soldati o, meglio, ai suoi collaboratori egli comandò di imprimere su tutti coloro che radunavano nel suo accampamento, dicendo: Andate, battezzate tutte le genti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo 7.
1989. (Ep. 23,4). Perché, stracciate e gettate via le vecchie pelli della servitù timorosa e rivestito invece della libertà cristiana, non esci fuori e non dichiari: “Io conosco un solo battesimo amministrato ed impresso come sacramento in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; quando trovo questa formula devo necessariamente approvarla: io non distruggo ciò che riconosco come appartenente al Signore,
CAPITOLO II
Gli effetti del Battesimo.
SOMMARIO. Il Battesimo conferisce una grazia, che è l’abolizione di tutti i peccati. La Grazia spirituale assunta nel battesimo, predispone il ricevente alla vita eterna. E’ una nuova nascita. Non resta alcuna traccia di colpevolezza. Elimina le colpe, non le rade. Consacrato dal sangue di Cristo, il Battesimo è assimilato al Mar Rosso, e come in un mare tutti i peccati sono sommersi e cancellati. Il Reato di concupiscenza è assolto, anche se rimane una specie di infermità che rimane come esercizio di combattimento, che terminerà, grazie al battesimo nella nuova resurrezione: 1990-1997. Altro effetto del battesimo è il carattere indelebile del Signore impresso nell’ anima, per cui il sacramento non va ripetuto, e col quale siamo incorporati nella Chiesa. Soltanto la vera Chiesa genera questi figli. Per ottenere la piena efficacia del Battesimo è richiesto il sacramento e la conversione del cuore: 1998-2007.
1990. (Serm. Guelf.1,9). La remissione dei peccati. Se nella Chiesa non ci fosse questa, non ci sarebbe nessuna speranza. Se nella Chiesa non ci fosse la remissione dei peccati, nessuna speranza ci sarebbe per la vita futura e per la liberazione eterna. Ringraziamo Dio che alla sua Chiesa ha dato questo dono. Ecco, voi state per venire al sacro fonte; sarete lavati nel battesimo della salute, sarete rinnovati nel lavacro della rigenerazione; quando risalirete da quel lavacro, voi sarete senza alcun peccato. Tutto il passato che vi tormentava lì sarà cancellato. I vostri peccati saranno come gli Egiziani che inseguivano gli Israeliti: li tormentarono, ma solo fino al Mar Rosso 18 . Che significa: fino al Mar Rosso? Fino all’acqua consacrata dalla croce e dal sangue di Cristo. Infatti ciò che è rosso rosseggia. Non vedi come rosseggia l’insegna di Cristo? Interroga gli occhi della fede: se vedi la croce, pensa al sangue sparso; se vedi chi vi è appeso, pensa a ciò che ha versato. Il fianco di Cristo fu aperto da una lancia e ne sgorgò il nostro prezzo 19 . Per questo motivo il battesimo ossia l’acqua dove venite immersi e dove passate come [se fosse] il Mar Rosso, viene segnato col segno di Cristo. I vostri nemici sono i vostri peccati; essi v’inseguono, ma solo fino al mare. Quando vi entrerete dentro, voi ve ne libererete ed essi verranno distrutti; proprio come l’acqua sommerse gli Egiziani, mentre gli Israeliti venivano fuori per l’asciutto. E che cosa disse la Scrittura? Non ne rimase neppure uno 20. Che tu abbia pochi peccati o molti peccati, peccati grandi o peccati piccoli, che vuoi che sia di fronte a: Non ne rimase neppure uno?
1991. (Serm. Mai 89B,1). Un discorso nel quale si ingiunga e si raccomandi la bontà della vita al fine di impetrare e conseguire la vita eterna è un discorso che vale per tutti, ma vogliamo rivolgerci particolarmente a voi, nuovi germogli di santità, rigenerati dall’acqua e dallo Spirito, piantati e irrigati dal nostro ministero nel campo di Dio, che fa crescere 1. Consideratevi come popolo liberato dall’Egitto, da una dura schiavitù 2, quando su di voi dominava l’iniquità. Fate anche conto d’aver attraversato il Mar Rosso 3 mediante il battesimo suggellato dalla croce sanguinante di Cristo. Come nemici che vi inseguivano alle spalle considerate i peccati passati: i quali, come perirono gli Egiziani mentre il popolo di Dio attraversava il mare, così sono stati distrutti nel momento del vostro battesimo.
1992. (In Io. ev. tr. 11,4). E così tutti nella nube e nel mare furono battezzati in Mosè (1 Cor 10, 1-2). Se dunque la sola figura del mare fu così efficace, quanto lo sarà il vero battesimo? Se ciò che avvenne in figura condusse alla manna il popolo attraverso il mare che cosa offrirà Cristo nella realtà del suo battesimo, facendo passare attraverso quello il suo popolo? Fa passare i credenti attraverso il suo battesimo, dopo aver ucciso tutti i peccati, come nemici che li inseguivano, a quel modo che in quel mare perirono tutti gli Egiziani. Dove li conduce, fratelli miei? dove li conduce, attraverso il battesimo, Gesù, di cui era figura allora Mosè che li conduceva attraverso il mare? dove li conduce? Alla manna. Che cos’èla manna? Io sono – dice – il pane vivo disceso dal cielo (Gv 6, 51). I fedeli, attraversato ormai il Mar Rosso, ricevono la manna. Perché Mar Rosso? Va bene il mare, ma perché anche rosso? Il Mare Rosso significava il battesimo di Cristo. Perché rosseggia il battesimo di Cristo, se non perché consacrato dal sangue di Cristo?
1993. (Serm. 97/A,2). Ha dunque cominciato a curarti il migliore dei medici, per il quale nessuna malattia è inguaribile. Non devi stare in apprensione per i tuoi peccati passati, che forse hai commessi, per quanto si voglia orribili e incredibili; sono sì malattie grandi ma il Medico è più grande. Non ti preoccupare dunque dei peccati trascorsi: ti saranno perdonati e tutti completamente solo grazie alla valida efficacia del sacramento. A questo proposito ascolta che cosa fu detto dagli Apostoli ai giudei che avevano crocifisso il Signore: Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome del Signore Gesù Cristo e vi saranno rimessi i vostri peccati 2. Così fu: si fecero battezzare, divennero credenti, si accostarono al corpo del Signore e bevvero il sangue sparso da loro. A tutti coloro che sono diventati colpevoli dà il perdono Colui che i peccati li rimette, non li loda; poiché è venuto non a chiamare i giusti ma i peccatori.
1994. (De pecc. mer. et rem. I 9,10). Certamente imitano Adamo quanti trasgrediscono per disobbedienza un comandamento di Dio. Ma altro è il rapporto dell’esempio per quelli che peccano volontariamente, altro è il rapporto dell’origine per quelli che nascono con il peccato. Anche i santi del Cristo imitano il Cristo nel seguire la giustizia. Tanto che il medesimo Apostolo dice: Fatevi miei imitatori come io lo sono del Cristo 23. Ma oltre a questa imitazione c’è la sua grazia che opera anche intrinsecamente…Infatti con questa grazia inserisce nel proprio corpo all’atto del battesimo anche i bambini che certamente non sono capaci d’imitare alcuno. Come dunque colui nel quale tutti vengono vivificati, oltre ad offrirsi modello di giustizia per coloro che lo vogliono imitare, dona pure ai fedeli l’occultissima grazia del suo Spirito e la infonde invisibilmente anche nei bambini, cosi colui nel quale tutti muoiono, oltre ad essere esempio d’imitazione per coloro che trasgrediscono volontariamente un precetto del Signore, ha pure corrotto in sé per la marcia segreta della sua concupiscenza carnale tutti coloro che verranno dalla sua stirpe.
1995. (De nupt. et conc. II 26,29). Quando dunque coloro che vengono rigenerati in Cristo ricevono la remissione di tutti i peccati, necessariamente, è evidente, deve essere rimessa anche la colpevolezza di questa concupiscenza, la quale, benché rimanga in loro, come ho detto, non viene più imputata a peccato.
1996. (De. pecc. mer. et rem. II 28,46). cosi a sua volta in questa legge della concupiscenza, non già passata ma ancora in atto, il suo reato viene sciolto e non sarà più perché si ottiene nel battesimo la piena remissione dei peccati. Se poi seguisse immediatamente l’emigrazione da questa vita, dopo che sono stati sciolti tutti i reati che lo tenevano legato, non ci sarà più nulla che tenga l’uomo in colpa.
1997. (C. duas ep. Pel. III 3,5). non toglie la debolezza, alla quale il rigenerato non cede quando combatte la sua buona battaglia e viceversa cede quando come uomo è sorpreso da qualche colpa 23,… Tale debolezza però, con la quale fino alla morte corporale combattiamo nell’alternanza di mancamenti e di avanzamenti – e conta parecchio che cosa vinca in noi -, sarà fatta finire dall’altra rigenerazione,… Rigenerazione appunto in questo luogo chiama – e nessuno ne dubita – la risurrezione finale, che l’apostolo Paolo denomina pure adozione e redenzione…Che forse non siamo stati rigenerati, adottati, redenti, per mezzo del santo lavacro? E tuttavia resta la rigenerazione, l’adozione e la redenzione che è ancora da venire al momento della fine e che adesso dobbiamo aspettare pazientemente per non essere più allora sotto nessun aspetto figli di questo secolo. Chiunque perciò detrae dal battesimo quello che riceviamo attualmente per mezzo di esso, corrompe la fede; chiunque poi attribuisce al battesimo già fin d’ora quello che riceveremo, sì, per mezzo di esso, ma alla fine, mutila la speranza. Se qualcuno infatti mi chiederà se siamo stati salvati per mezzo del battesimo, non lo potrò negare, dicendo l’Apostolo: Ci ha salvati mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo 35. Ma se mi domanderà se per mezzo del medesimo lavacro ci ha già salvati assolutamente sotto tutti gli aspetti, risponderò: Non è così…La salvezza dunque dell’uomo è stata fatta nel battesimo, perché è stato rimesso quello che di peccato ha contratto dai genitori o anche qualsiasi peccato che egli stesso abbia commesso personalmente prima del battesimo; ma alla fine la sua salvezza sarà tanta da non poter più peccare in nessun modo.
1998. (Serm. ad Caesar. Eccl. Plebem 2). Noi, dunque, non li accettiamo così come sono: non sia mai, poiché sono eretici! Li accettiamo invece come cattolici: sono cambiati, sono accolti. Purtroppo, a causa del male che è in loro, non possiamo far valere i beni che gli riconosciamo. Infatti il male della ribellione, dello scisma, dell’eresia è un male che appartiene a loro, mentre i beni che noi gli riconosciamo non sono loro: posseggono beni di nostro Signore, posseggono beni della Chiesa. Il battesimo non è di costoro, ma di Cristo. L’invocazione del nome di Dio sul loro capo, quando sono ordinati vescovi, quell’invocazione è opera di Dio, non di Donato. Io non accetto un vescovo come tale, se, nell’atto dell’ordinazione, sul suo capo è stato invocato il nome di Donato. Nel soldato vagabondo o disertore c’è il reato di diserzione, ma il carattere militare non è del disertore, bensì dell’imperatore. Il nostro fratello non è però un disertore, non avendo potuto abbandonare ciò di cui ancora non ha fatto parte, in quanto l’errore del disertore nacque in lui quando lo segnò un altro disertore. Colui che per primo causò lo scisma e si separò dalla Chiesa cattolica con tutti quelli che trascinò con sé: ecco chi fu il disertore. Gli altri sono stati segnati dai disertori, ma non col sigillo del disertore, bensì dell’imperatore,… , poiché il disertore non li contrassegnò con il proprio sigillo… Donato non ha battezzato nel nome di Donato. Se Donato, quando creò lo scisma, avesse battezzato nel nome di Donato, avrebbe impresso il carattere del disertore…. Ora, invece, lo stesso disertore ha impresso il sigillo del suo imperatore. Il nostro Dio e Signore Gesù Cristo cerca il disertore, cancella il crimine dell’errore, ma non distrugge il suo peculiare carattere. Anch’io, quando vado incontro al mio fratello e accolgo il mio fratello errante, ciò che tengo presente è la fede nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Questo è il sigillo del mio imperatore! Questo è il carattere che ai suoi soldati o, meglio, ai suoi collaboratori egli comandò di imprimere su tutti coloro che radunavano nel suo accampamento, dicendo: Andate, battezzate tutte le genti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo 7…. Neppure essi odiamo, perché sono di Dio e ciò che hanno è di Dio. Sono di Dio perché sono uomini, e ogni uomo è creatura di Dio. Di Dio è ciò che hanno: il nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo; il battesimo della Trinità è di Dio; di Dio è il Vangelo che possiedono, di Dio è la fede che professano.
1999. (ib. 4). Allora fai attenzione, fratello; ascoltami, ti supplico. Tu mi domandi: Perché mi cerchi? Io ti rispondo: Perché sei mio fratello! Tu insisti e dici: Se mi sono perduto, perché mi cerchi? E io ti rispondo: Se non ti fossi perduto, non ti cercherei…. Ti cerco perché ti sei perduto. E per qual motivo ti cerco, con quale finalità ti cerco? È perché, una buona volta, mi si dica: Tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato 11. Tu mi rispondi e dici: Ma io possiedo il sacramento. D’accordo, lo possiedi e lo riconosco; è precisamente per questo che ti cerco. Tu hai aggiunto una motivazione determinante perché io ti cerchi con maggiore diligenza. Sei infatti una pecora del gregge del mio Signore; ti sei smarrita con il suo marchio. Per questo ti cerco di più, perché tu hai il mio identico contrassegno. Perché non possediamo l’unica Chiesa? Abbiamo un identico contrassegno; perché non ci troviamo nell’unico ovile? Per questo ti cerco, affinché questo sacramento sia per te un mezzo di salvezza, non un motivo di condanna. Non sai che il disertore è condannato per la sua divisa, che è titolo di onore per il buon soldato? Per questo precisamente ti cerco, perché tu non perisca con quel marchio. Questo è infatti segno di salvezza, se tu possiedi la salvezza, se hai la carità. Questo segno, se tu sei fuori, può sì essere in te, ma non ti può procurare la salvezza. Vieni, affinché ti sia utile ciò che già avevi; non per ricevere ciò che tu avevi, ma per cominciare a trarre profitto da ciò che avevi e per ricevere ciò che non avevi.
2000. (De bapt. III 17-22,18-23)… È vero che l’integrità del sacramento è riconosciuta ovunque, ma fuori dell’unità della Chiesa, essa non è efficace per ottenere l’irrevocabile remissione dei peccati. E a chi sta nell’eresia o nello scisma, le preghiere dei santi, cioè il gemito dell’unica colomba non possono essere di aiuto, come non possono esserlo a chi sta dentro se, a causa della sua pessima condotta, conserva su di sé il debito dei peccati; e questo, non solo se lo battezza il falco, ma anche se lo battezza il pio ministero della colomba….23. Come il Padre ha mandato me – disse il Signore – così anch’io mando voi. E detto questo, alitò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi li riterrete, saranno ritenuti 48. Dunque, se gli Apostoli rappresentavano la Chiesa e il Signore ha parlato a loro come se parlasse alla Chiesa stessa, è la pace della Chiesa che rimette i peccati…È infatti la pietra che li ritiene, ed è la pietra che li rimette; è la colomba che li ritiene, ed è la colomba che li rimette; è l’unità che li ritiene, ed è l’unità che li rimette. Ma la pace di questa unità si trova solo nei buoni, o già spirituali o in cammino verso le cose spirituali con concorde obbedienza; mentre non si trova nei cattivi, sia che strepitino fuori o che siano tollerati dentro, nel pianto; e sia che battezzino o che vengano battezzati. Ma come coloro che sono tollerati dentro tra i gemiti, quand’anche non appartengano all’unità della colomba e della gloriosa Chiesa senza macchia, né ruga e né alcunché di simile, 50 se si emendano e riconoscono d’essersi accostati al battesimo con pessime disposizioni, non vengono ribattezzati, ma incominciano ad appartenere alla colomba, per il cui gemito sono rimessi i peccati a quanti erano lontani dalla sua pace. Così anche quelli che sono apertamente fuori: se hanno ricevuto gli stessi sacramenti, se si correggono e vengono all’unità della Chiesa, sono liberati non dalla ripetizione del battesimo, ma dalla legge della carità e dal vincolo dell’unità.
2001. (C. ep. Parm. II 13,29). O forse aderiscono meno i sacramenti cristiani che di questo marchio corporale, visto che neppure gli apostati sono privi del battesimo e che certamente non si restituisce loro quando essi ritornano con la penitenza, perché si crede che non hanno potuto perderlo?
2002. (De bapt. VI 1,1). Così apparve chiaro ai pastori della Chiesa cattolica diffusa in tutto il mondo, che in seguito confermarono la primitiva consuetudine con l’autorità di un concilio plenario, che anche una pecora che errava fuori della Chiesa, e che, fuori di essa, aveva ricevuto dai suoi predatori il carattere del Signore, venendo alla salvezza dell’unità cristiana, era corretta dall’errore, liberata dalla prigionia e guarita dalla ferita; e tuttavia in essa il carattere del Signore era riconosciuto, anziché disapprovato.
2003. (ib. I 10,13-14). Essi credono di essere molto sottili chiedendoci se il battesimo di Cristo genera o no, nel partito di Donato, dei figli; sicché, se noi ammettiamo che li genera, dicono che è la loro Chiesa la madre che ha potuto generare questi figli dal battesimo di Cristo; e poiché deve esservi una sola Chiesa, perciò accusano la nostra di non essere Chiesa. Se invece diciamo: ” No, non li genera “, ci dicono: ” Perché allora non fate rinascere presso di voi con il battesimo quelli che, dopo essere stati battezzati presso di noi, passano da voi, se ancora non sono nati? “…Come se la Chiesa genera nella parte in cui è separata e non nella parte in cui è unita: è separata infatti dal vincolo della carità e della pace, ma è unita nell’unico battesimo. Una sola è la Chiesa ed essa sola si chiama Cattolica; e tutto ciò che di suo c’è nelle diverse comunioni separate dalla sua unità, in quanto è cosa sua in loro, genera essa e non esse. A generare non è la parte separata, ma è ciò che le diverse comunioni hanno conservato della Chiesa. Se perdono anche questo, non generano più. È la Chiesa quindi che genera in tutte le comunioni che conservano i suoi sacramenti; con questi può generare figli dappertutto, anche se non tutti i generati appartengano alla sua unità, che salverà quanti persevereranno sino alla fine. Ma in verità, a non appartenere alla chiesa non sono solo quelli che si sono manifestati con il sacrilegio sfrontato dello scisma, ma anche quelli che, sebbene fisicamente mescolati nella sua unità, se ne separano con una pessima vita. Simon Mago aveva partorito addirittura con il battesimo, eppure gli è stato detto che non avrebbe preso parte all’eredità di Cristo 24…Ora, se quei cristiani fossero rimasti nella loro ostinazione e perversità, erano nati, ma non facevano parte, per mezzo del vincolo della pace e della carità, della Chiesa da cui erano nati. È essa, quindi, che genera, sia nel suo grembo che nel grembo delle ancelle, dagli stessi sacramenti, come dal seme del suo sposo….Ma quanti si fanno vincere dalla superbia e non si uniscono alla madre legittima, sono simili ad Ismaele, di cui Dio ha detto: Scaccia la schiava e suo figlio; poiché il figlio della schiava, non sarà erede con il mio figlio Isacco 29. Quanti invece amano pacificamente la legittima sposa del loro padre, che li ha generati per legittimo diritto, sono simili ai figli di Giacobbe che, quantunque nati dalle schiave, hanno ricevuto la stessa eredità 30.
.
2004. (C. Cresc. I 29,34). Infatti unico è Dio, unica la fede, unico il battesimo, unica incorrotta e cattolica la Chiesa: non in essa sola si adora l’unico Dio, ma in essa sola l’unico Dio riceve un culto giusto; né solo in essa si conserva l’unica fede, ma soltanto in essa l’unica fede è conservata con la carità; né soltanto in essa c’è l’unico battesimo, ma solo in essa si possiede l’unico battesimo per la salvezza.
2005. (De bapt. III 13,18). Riguardo alla remissione dei peccati, se cioè presso gli eretici avviene con il battesimo, il mio parere l’ho espresso già in un’altra opera; ma lo richiamo brevemente anche qui. Se da loro la remissione dei peccati si realizza per la santità del battesimo, i debiti ritornano per la loro ostinazione loro nell’eresia o nello scisma, e quindi, queste persone hanno urgente bisogno di venire alla pace cattolica, per cessare di essere eretici e scismatici, e per meritare la purificazione dei peccati, ritornati in loro, mediante la carità operante nel vincolo dell’unità. Se invece, il battesimo di Cristo, quantunque presso gli eretici e gli scismatici sia lo stesso, ma per la sconcezza della discordia e per l’iniquità della divisione non vi opera la remissione dei peccati, questo stesso battesimo inizia ad operare la remissione dei peccati, quando loro vengono alla pace della Chiesa; di modo che, davvero rimessi, i peccati non sono ritenuti; né si disapprova il primo battesimo come estraneo o diverso, per darne un altro, ma si accetta quello stesso che, fuori, per via della discordia, procurava la morte, dentro, per via della pace, procura la salvezza.
2006. (ib. I 12,18). Se, in seguito, egli confessa la sua finzione con cuore contrito e con sincero dolore, si riterrà di ribattezzarlo? Se questo è un discorso insensato, allora ammettano che un uomo può essere battezzato con il vero battesimo di Cristo, e impedire così al suo cuore, che persevera nella malizia e nel sacrilegio, la remissione dei peccati; e quindi capiscano che ci si può far battezzare nelle comunioni separate dalla Chiesa, nelle quali il battesimo di Cristo si dà e si riceve con lo stesso rito sacramentale. Esso giova alla remissione dei peccati solo quando uno, riconciliatosi con l’unità, si libera dal sacrilegio dello scisma, che ritiene i suoi peccati, e non ne permette il perdono. Colui che si era accostato al battesimo con finzione non deve essere ribattezzato, ma solo purificato con una santa correzione e una sincera confessione – ciò che non sarebbe possibile a chi è senza battesimo – affinché cominci a giovargli per la salvezza ciò che gli è stato dato prima, in quanto la sincera confessione ha rimosso la finzione. Così colui che, nemico della carità e della pace, ha ricevuto il battesimo di Cristo, che non hanno perso quanti si sono separati con l’eresia o con lo scisma, cioè con un crimine sacrilego che impediva la remissione dei suoi peccati, non va ribattezzato quando si emenderà e verrà alla società e all’unità, della Chiesa. La riconciliazione e la pace fanno sì che, nell’unità, incominci a giovare alla remissione dei suoi peccati, quel sacramento che, ricevuto nello scisma, non poteva giovare.
2007. (ib. IV 25,32). Tutto ciò dimostra che un conto è il sacramento del battesimo e un conto la conversione del cuore, e che la salvezza dell’uomo è completa solo con entrambi. Ma se manca uno solo di questi due elementi, non bisogna credere che, di conseguenza, manchi anche l’altro. In effetti, mentre nel bambino può esserci il sacramento senza la conversione, nel ladrone poté esserci la seconda senza il primo; Dio infatti completa nell’uno e nell’altro, quanto involontariamente manca. Ma quando la mancanza di uno dei due elementi è voluta, l’uomo è complice di colpa. Per la verità, il battesimo può esserci anche senza la conversione del cuore; la conversione del cuore invece, può, sì, esserci senza aver ricevuto il battesimo, ma se si è disprezzato il battesimo, non può esserci. Non si deve mai dire che c’è la conversione del cuore a Dio, quando si disprezza il sacramento di Dio. A ragione, quindi, noi biasimiamo, anatematizziamo, detestiamo e abominiamo la perversità del cuore degli eretici; tuttavia non si può dire che non hanno il sacramento evangelico, quelli che non hanno ciò che lo rende utile 160.
CAPITOLO III
Necessità del Battesimo.
SOMMARIO. Presso i Pelagiani, i bambini, che non si ritenevano liberi dal peccato originale e dai peccati attuali, avevano la vita eterna; dovevano tuttavia essere battezzati per entrare nel regno dei cieli. Agostino respinge la loro distinzione. Poiché tutti, anche i bambini, portano il peccato originale, e pertanto nessuno è liberato dal peccato se non per la grazia di Cristo, che viene dato col battesimo, il Battesimo è certamente necessario. Col Battesimo i bambini vengono incorporati al corpo di Cristo che è la Chiesa e vengono riconciliati con Dio. I bambini non battezzati si dannano. Con la pratica di battezzare i bambini si dimostra già l’esistenza del peccato originale, in quanto a quell’età non possono avere peccati personali. Espone la tradizione apostolica sul battesimo dei bambini: 2008-2015. Si appella alla fede della Chiesa e all’autorità di S.Cipriano contro coloro che ritengono di non dover battezzare i bambini prima dell’ottavo giorno dalla nascita. Vana la difesa di battesimi diversi: 2016-2018. Per quanto i bambini non possano aderire con la parola e col cuore credere per se stessi, è da credere con tutta la Chiesa che il Battesimo giova a loro garantendo altri per loro. La Madre Chiesa ad essi presta la lingua e il cuore: 2019-2022.
2008. (Serm. 294 2,3). Ma noi diciamo che, se i bambini non venissero battezzati in Cristo, non avrebbero altrimenti la salvezza e la vita eterna; quelli, invece, dicono che il Battesimo non è per la salvezza, non è per la vita eterna, ma per il regno dei cieli….Esiste dunque una vita eterna al di fuori del regno dei cieli? 3. Bisogna evitare di prestare orecchio a questo primo errore, esso va estirpato dalle menti. È una novità mai udita prima, nella Chiesa, che esista una vita eterna al di fuori del regno dei cieli e che esista una salvezza eterna al di fuori del regno di Dio…Ad evitare che tu, fratello, debba assecondarci al riguardo senza convinzione, rifletti anzitutto che è riservata inevitabilmente la dannazione a chiunque non spetta il regno di Dio. Il Signore verrà, e giudicherà i vivi e i morti, come dice il Vangelo; fisserà una separazione, a destra e a sinistra. A quanti sono a sinistra dirà: Andate nel fuoco eterno preparato per il diavolo e i suoi angeli 1; a coloro che sono a destra dirà: Venite, benedetti del Padre mio’ ricevete in eredità il regno che è stato preparato per voi dall’origine del mondo 2 . Da una parte nomina il regno, dall’altra la dannazione con il diavolo. Non è rimasto alcun posto centrale in cui tu possa situare i bambini. Si giudicherà dei vivi e dei morti: gli uni saranno a destra, gli altri a sinistra; non ho appreso altro.
.
2009. (De pecc. mer. et rem. I 23,33). Della venuta di questo Medico non hanno bisogno i sani, ma i malati, perché non è venuto a chiamare i giusti, bensi i peccatori 87. Nel suo regno non entrerà se non chi sarà rinato dall’acqua e dallo Spirito. E nessuno possiederà la salvezza e la vita eterna fuori del suo regno….Da questo peccato, da questo morbo, da quest’ira di Dio, della quale sono figli per natura anche quelli che, sebbene per la loro età non abbiano alcun peccato proprio, hanno però quello originale, libera solo l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo 90,… solo il Redentore, il cui sangue cancella il nostro debito. Chi infatti oserebbe dire che il Cristo non è il Salvatore né il Redentore dei bambini? Ma da che cosa li salva, se non esiste in loro nessuna traccia della malattia del peccato originale? Da che cosa li redime, se non sono stati venduti come schiavi del peccato del primo uomo a causa dell’origine 92? Di nostro arbitrio dunque senza il battesimo del Cristo non siprometta ai bambini nessuna salvezza eterna che non promette la divina Scrittura, da preferirsi a tutti gli ingegni umani.
.
2010. (ib. I 26,39). Perciò credo che sia più pratico ammucchiare insieme i molti testi che possano offrirsi o che sembrino sufficienti a dimostrare che il Signore Gesù Cristo non per altro fine è venuto nella carne e, presa la natura di servo, si è fatto obbediente fino alla morte di croce 108 se non per vivificare, salvare, liberare, redimere, illuminare con questa somministrazione di grazia misericordiosissima tutti coloro dei quali, ammessi a vivere come membra nel suo corpo, egli è Capo per la conquista del regno dei cieli. Costoro prima vivevano nella morte, nella malattia, nella schiavitù, nella prigionia, nelle tenebre dei peccati, sotto il dominio del diavolo principe dei peccatori. Per loro Cristo diventò il Mediatore tra Dio e gli uomini, e per opera sua, distrutta l’inimicizia della nostra empietà dalla pace di quella grazia 109, siamo stati riconcilati con Dio per la vita eterna e strappati alla morte eterna che sovrastava ai peccatori. Quando poi ciò apparirà da testi ancora più abbondanti, la conseguenza sarà che non possono appartenere a questa somministrazione di grazia, fatta dal Cristo per mezzo della sua umiltà, coloro che non hanno bisogno di vita, di salvezza, di liberazione, di redenzione, d’illuminazione. E poiché alla somministrazione di questa grazia appartiene il battesimo, per mezzo del quale vengono sepolte insieme con il Cristo 110 per formare con lui un unico corpo le sue membra, cioè i suoi fedeli, logicamente nemmeno il battesimo è necessario a coloro che non hanno bisogno di quel beneficio di remissione e di riconciliazione, elargito per mezzo del Mediatore. Ora costoro ammettono la necessità di battezzare i bambini, perché non possono andar contro l’autorità della Chiesa universale, trasmessa senza dubbio attraverso il Signore e gli Apostoli. Ma è necessario che ammettano anche che i bambini hanno bisogno di quei benefici del Mediatore, perché, lavati per mezzo del sacramento e della carità dei fedeli e incorporati cosi nel corpo del Cristo che è la Chiesa, siano riconciliati con Dio e diventino in lui vivi e salvati e liberati e redenti e illuminati: in rapporto a che cosa se non alla morte, ai vizi, al reato, alla schiavitù, alle tenebre dei peccati? E di peccati, poiché non ne hanno commesso nessuno per colpa della loro propria vita a quell’età, non resta che il peccato originale.
2011. (ib. III 4,7). Ne viene la conseguenza che, non facendo altro il battesimo se non incorporare i bambini nella Chiesa, ossia associarli al corpo e alle membra del Cristo 9, essi sono evidentemente destinati alla dannazione, se ad essi non viene conferito il battesimo. Ma non potrebbero essere condannati, se veramente non avessero un peccato. E poiché quell’età non ha potuto fare nessun peccato nella propria vita, non resta che avere l’intelligenza o, se questa non ci è ancora possibile, avere almeno la fede che i bambini contraggono il peccato originale.
2012. (Ep. 166 7,21). chiunque affermerà che per mezzo di Cristo acquisteranno la vita eterna anche i bambini che lasciano questa vita senza aver ricevuto il suo sacramento, non v’è alcun dubbio che vada contro la verità predicata dall’Apostolo e per di più condanni tutta la Chiesa nella quale, allorché si devono battezzare dei bambini, ci si affretta e si corre, poiché crediamo con fede sicura che non v’è per essi assolutamente alcun’altra possibilità di ottenere la vita se non in virtù di Cristo.
2013. (Serm. 294,18). Si dice: Crede, ed ha valore, e viene annoverato tra i fedeli battezzati. Questo è in potere dell’autorità della madre Chiesa, questo concede il canone di verità stabilito: chiunque cozza contro questa forza, contro questo muro inespugnabile ne resta annientato.
2014. (De bapt. IV 23,30). Questa è la tradizione che tutta la Chiesa conserva nel battesimo dei neonati, che certamente non possono ancora credere col cuore per avere la giustizia, né confessare con la bocca per avere la salvezza, come poté fare il ladrone. Essi, anzi, coi loro pianti e vagiti, quando su di loro si celebra il mistero, coprono perfino il suono delle parole misteriose; eppure, nessun cristiano oserà dire che si battezzano a vuoto.
2015. (De pecc. mer. et rem. III 5,10). Perciò non senza ragione il beato Cipriano dimostra come la Chiesa osservi ciò che è stato creduto e inteso fino dagli inizi. Poiché era stato consultato se il battesimo fosse da darsi prima dell’ottavo giorno, egli asserisce che anche i bambini appena nati sono già idonei a ricevere il battesimo del Cristo.
2016. (Ep. 166 8,23). S. Cipriano, per esempio, senza stabilire alcuna norma nuova, ma attenendosi alla costante credenza della Chiesa, per correggere l’errore di quanti pensavano non doversi battezzare un bambino prima di otto giorni dalla sua nascita, disse che ” non si doveva mandare in perdizione ” l’anima, non disse: ” il corpo ” e con alcuni suoi colleghi d’episcopato decretò che il neonato poteva benissimo essere subito battezzato 39.
2017.(Serm.97/A,3). Diciamo dunque per concludere alla Santità vostra: ciascun cristiano se ancora è catecumeno faccia del tutto perché gli vengano rimessi i peccati. Già infatti porta sulla fronte il segno di Cristo, già entra in chiesa, già da lui è invocato un nome così eccelso, ma porta ancora il peso dei propri peccati che ancora non gli sono stati rimessi, perché vengono rimessi solo nel santo battesimo. Non deve perciò dire tra sé: “Esito a diventare fedele, per paura di peccare in seguito”. Ha infatti in suo potere di non peccare in seguito, ma ha forse in suo potere il fatto di non aver peccato? Ha la possibilità di fare in modo di non peccare; come farà a non aver peccato? Poiché ciò ch’è fatto è fatto; non puoi far sì che i trascorsi non siano stati fatti, mentre puoi non fare ciò che potrebbe esser fatto. Perché dunque viene traviato dal diavolo con un consiglio perverso? Teme peccati futuri che ancora non commette, ma non teme quelli passati e che ha già commessi e che porta con sé. Quelli non li hai ancora commessi, ma questi già ti opprimono; quelli forse non li farai, anzi, se non vorrai, non li farai; questi li potrai cancellare, se vorrai. “Non posso” tu dici. Ricorri dunque a Colui che li cancella.
2018. (Ep. 98,2). L’effetto della rigenerazione del bambino che viene presentato dalla volontà altrui al ministro del battesimo per esser consacrato a Cristo, viene prodotto dall’unico Spirito, da cui viene rigenerato quando viene presentato. Poiché non sta scritto: Se uno non rinascerà per la volontà dei genitori o per la fede dei padrini o dei ministri; ma: Se uno non rinascerà per mezzo dell’acqua e dello Spirito Santo 2. L’acqua pertanto è il segno esterno del sacramento della grazia, mentre lo Spirito produce l’effetto interno della grazia, scioglie il legame della colpa e riconcilia con Dio la natura creata buona: ecco i due elementi che rigenerano nell’unico Cristo l’uomo discendente dalla progenie dell’unico Adamo. Lo Spirito dunque che rigenera è identico sia nei padrini adulti sia nel bambino presentato e rinato alla grazia: proprio per questa compartecipazione dell’unico e identico Spirito giova al bambino presentato al battesimo la volontà dei padrini.
2019. (ib. 98,5). I bambini infatti vengono presentati al Battesimo per ricevere la grazia spirituale non tanto da coloro che li portano in braccio (benché lo siano pure da loro, se anch’essi sono buoni fedeli) quanto da tutta la società dei santi e dei fedeli. Mi spiego: vengono presentati con le dovute disposizioni da tutti coloro cui piace l’impegno assunto di presentarli e dalla cui santa e inseparabile carità i bambini vengono aiutati a ricevere la comunicazione dello Spirito Santo. Quest’azione è propria di tutta la madre Chiesa, formata dai santi, poiché è proprio essa che dà alla luce tutti e singoli i fedeli. Il sacramento del Battesimo cristiano è unico e identico per tutti e perciò valido pure se amministrato da eretici ed è sufficiente per consacrare il bambino a Cristo, sebbene non sia sufficiente per aver parte alla vita eterna;…. Orbene, con quanto maggior ragione nella Chiesa cattolica viene portato il frumento pure per mezzo della stoppa per esser mondato, affinché sia ricondotto alla massa dei fedeli per mezzo dell’aia?
2020. (ib. 98,10). Il bambino quindi è reso fedele non da un atto volontario della fede simile a quello dei fedeli adulti, ma dal sacramento della stessa fede. Poiché, allo stesso modo che il padrino risponde ch’egli crede, così pure si chiama fedele non col dare l’assenso personale della sua intelligenza, ma col ricevere il sacramento della stessa fede. Quando poi egli comincerà a capire, non avrà bisogno di un nuovo battesimo, ma comprenderà il sacramento ricevuto e si conformerà, col consenso della volontà, alla realtà spirituale da esso rappresentata. Finché non sarà capace di questo atto volontario, a difenderlo contro le potenze avverse basterà il sacramento: gli basterà fino al punto che, se morisse prima dell’uso della ragione, verrebbe sottratto coll’aiuto cristiano alla condanna, entrata nel mondo per causa di un sol uomo 10, in virtù dello stesso sacramento garantito dalla carità della Chiesa. Chi non crede questa verità e la giudica impossibile ad effettuarsi, è certamente infedele, anche se avesse il sacramento della fede. Assai migliore di lui sarebbe un bambino che, quantunque non possieda ancora la convinzione intellettiva della fede, non gli oppone l’ostacolo d’una convinzione contraria, e per questo riceve con disposizioni adatte alla salvezza il sacramento della fede. Ai tuoi quesiti mi pare d’aver risposto in misura forse non sufficiente per le persone meno capaci e litigiose, ma in misura forse più che sufficiente per le persone che amano la pace e sono dotate d’intelligenza. A mia giustificazione poi non t’ho addotto solo l’immutata consuetudine della Chiesa ma, per quanto m’è stato possibile, ti ho pure spiegato la ragione di tale saluberrima consuetudine.
2021. (De pecc. mer. et rem. I 25,38). E che la fede sbocci nei bambini con il sacramento del battesimo non ne dubita la madre Chiesa, la quale presta ad essi il suo cuore materno e la sua bocca materna, perché i misteri sacri li compenetrino, atteso che essi non possono ancora con il proprio cuore avere la fede per essere giustificati né con la propria bocca professare la fede per essere salvi 107. Né tuttavia c’è uno solo tra i fedeli che esiti per questo a chiamarli credenti. È un appellativo che viene evidentemente da credere, quantunque i bambini non abbiano risposto di credere da sé, ma altri per loro durante la celebrazione dei sacramenti.
2022. (De bapt. IV 24,31). bisogna credere che nei bambini che muoiono appena battezzati, la stessa grazia dell’Onnipotente compie la salvezza. Non è per cattiva volontà, infatti, ma per incapacità dell’età, se essi non possono credere con il cuore, per avere la giustizia, e confessare con la bocca, per avere la salvezza.
CAPITOLO IV
In quali modi il Battesimo dell’acqua può essere sostituito.
SOMMARIO. Non solo con il martirio, cioè con il battesimo di sangue, ma anche la conversione del cuore supplisce il battesimo dell’acqua, se in quel momento per mancanza di libertà o altre ragioni impediscono di riceverlo. Offre tre esempi: a) il buon ladrone; il centurione Cornelio che ricevette lo Spirito prima di essere battezzato; c) i catecumeni “ancora flagranti di divina carità”. Occorre però il voto di ricevere il sacramento con la conversione del cuore a Dio quando occorre rimandare il sacramento”. Cristo stesso fu battezzato per dichiarare di quanto si dovrà dipendere dal suo battesimo e a indicare la via dell’umiltà. La morte per Cristo, è idonea a rimettere i peccati, come l’aspersione del battesimo. Contro i Donatisti inculca inoltre che il martirio deve avvenire a causa della giustizia, perché non è la pena che fa il martire, ma la causa. Il martirio come sostituto del battesimo vale anche per i bambini: 2023-2031.
2023. (De bapt. IV 22,29). Certamente qualche volta il martirio può supplire il battesimo. Dall’episodio del buon ladrone al quale, benché non battezzato, fu detto: Oggi sarai con me in Paradiso 149, Cipriano desume una prova non irrilevante 150. Ma, esaminando ben bene l’episodio, io trovo che non è solo il martirio nel nome di Cristo che può supplire la mancanza del battesimo, ma è anche la fede e la conversione del cuore, se, la ristrettezza dei tempi rendesse impossibile la celebrazione del mistero del battesimo. Il ladrone, infatti, non fu crocifisso per il nome di Cristo, ma per i suoi delitti, e non soffrì perché credette, ma credette mentre soffriva. Che valore abbiano, quindi, anche senza il sacramento visibile del battesimo, le parole dell’Apostolo: Con il cuore si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si confessa la fede per la salvezza 151, lo abbiamo spiegato parlando del buon ladrone. Ma questo effetto invisibile si ottiene solo quando non è il disprezzo della religione a far omettere la celebrazione del battesimo, ma l’urgente necessità. In effetti, è soprattutto nell’episodio di Cornelio e dei suoi amici, più che in quello del buon ladrone, che si potrebbe vedere che era superfluo battezzarli anche con acqua, poiché in essi il dono dello Spirito Santo, che gli altri avevano ricevuto solo dopo essere stati battezzati, come attesta la Scrittura, si manifestava anche con il segno specifico, opportuno per il tempo, i battezzati parlavano le lingue. Eppure, sono stati battezzati: e su questo ci resta l’autorità degli Apostoli. Perciò nessuno, che ha fatto anche un grande progresso nell’uomo interiore e che prima del battesimo è cresciuto nella pietà del cuore fino all’intelligenza spirituale, deve disprezzare il sacramento che viene applicato dall’azione dei ministri, mediante la quale Dio realizza spiritualmente la consacrazione dell’uomo. E io credo che per nessun altro motivo fu affidato a Giovanni il compito di dare il battesimo, tanto da essere chiamato battesimo di Giovanni se non perché il Signore stesso, che glielo aveva dato, non disdegnando di ricevere il battesimo del suo servo 152, voleva proporre la via dell’umiltà, e proclamare apertamente, con questo gesto, che avremmo dovuto tenere in grande stima il battesimo, col quale egli avrebbe battezzato. Come medico molto esperto nella salute eterna, egli vedeva che non sarebbe mancata la cancrena di alcuni che, avendo fatto tanti progressi nell’intelligenza della verità e nei provati costumi, tanto da non avere la benché minima esitazione ad anteporsi, per vita e dottrina, a molti battezzati, avrebbero creduto superfluo per loro farsi battezzare, persuasi com’erano di essere arrivati a quell’abito interiore, al quale molti battezzati cercavano ancora di salire.
2024. (ib. IV 21,28). Quanto all’obiezione fatta a Cipriano circa i catecumeni che, sorpresi a testimoniare la fede e uccisi per il nome di Cristo, ricevevano la corona anche senza il battesimo 142, come c’entri con la nostra questione non lo capisco. Forse perché i Donatisti sostenevano che gli eretici, avendo il battesimo di Cristo, avevano una ragione in più per venire ammessi al suo regno dove erano ammessi i catecumeni. Il Signore, infatti, aveva detto: Se uno non rinasce dall’acqua e dallo Spirito, non entrerà nel regno dei cieli 143. Ma io neppure esito a preferire un catecumeno cattolico, ardente di amore divino, a un eretico battezzato. Del resto, anche nella Cattolica, noi preferiamo un catecumeno buono a un battezzato cattivo, e non per questo facciamo oltraggio al sacramento del battesimo, di cui il catecumeno non è ancora bagnato e l’eretico sì; e né crediamo che il sacramento del catecumeno sia da preferirsi al sacramento del battesimo, per il solo fatto che ammettiamo che un catecumeno può essere più fedele e più retto di un battezzato. Così, era migliore il centurione Cornelio, non ancora battezzato, che Simone, battezzato. Cornelio, infatti, già prima del battesimo, fu ripieno di Spirito Santo 144, Simone, invece, anche dopo il battesimo, si è gonfiato dello spirito impuro 145. Cornelio, tuttavia, se anche dopo aver ricevuto lo Spirito Santo avesse rifiutato il battesimo, si sarebbe reso reo del disprezzo verso un sacramento tanto grande. Quando poi è stato battezzato, non ha sicuramente ricevuto un sacramento più santo di quello di Simone, ma sotto l’unica santità di uno stesso sacramento, si sono distinti i diversi meriti. Pertanto, né accresce né diminuisce la santità del battesimo, la dignità o l’indegnità dell’uomo. Ma, come al catecumeno buono manca il battesimo per ottenere il regno dei cieli, così al battezzato cattivo manca la vera conversione. Infatti, Colui che ha detto: Se uno non rinasce dall’acqua e dallo Spirito, non entrerà nel regno dei cieli 146, ha anche detto: Se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli Scribi e dei Farisei, non entrerete nel regno dei cieli 147. In effetti, perché la giustizia del catecumeno non fosse ritenuta sicura, è stato detto: Se uno non rinasce dall’acqua e dallo Spirito, non entrerà nel regno dei cieli. Al contrario, per evitare che, ricevuto il battesimo, l’iniquità si ritenesse sicura, è stato detto: Se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli Scribi e dei Farisei, non entrerete nel regno dei cieli. L’uno senza l’altra non gli basta; tutte e due insieme, lo rendono l’erede di questo bene. Ora, come non va rifiutata la giustizia di un uomo, incominciata prima della sua unione alla Chiesa, com’era incominciata la giustizia di Cornelio prima che entrasse nel popolo cristiano – del resto, se era da rifiutare, l’angelo non gli avrebbe detto: Le tue elemosine sono state accolte e le tue preghiere esaudite 148; e se questo gli fosse bastato per possedere il regno dei cieli, non lo avrebbe esortato ad inviare a Pietro dei messaggeri – così non va rifiutato il sacramento evangelico del battesimo, anche se ricevuto fuori della Chiesa. Ma poiché esso non giova alla salvezza, senza che colui che ha l’integrità del battesimo, si corregga dalla sua malvagità e si incorpori alla Chiesa, correggiamo l’errore degli eretici e riconosciamo in essi ciò che non è loro, ma di Cristo.
2025. (ib. IV 23,30). Quale valore abbia e quale effetto realizzi, in un uomo, la santificazione del sacramento ricevuta con il segno corporeo – di cui, però, il buon ladrone non restò privo, perché non gli mancò la volontà di riceverla, ma ci fu la necessità di non riceverla – è difficile dirlo. Certo, se non avesse un valore molto grande, il Signore non avrebbe ricevuto il battesimo del suo servo. Ma se la dobbiamo considerare in se stessa, prescindendo dalla salvezza dell’uomo, alla cui perfezione è finalizzata, allora indica chiaramente che nei malvagi e in quelli che rinunciano al mondo solo a parole e non a fatti 153, essa è integra, benché essi, se non si correggono, non possano ricevere la salvezza. Ma come nel ladrone, al quale mancò per necessità, la salvezza si è realizzata, poiché, grazie alla sua pietà, è stata spiritualmente presente, così, anche quando essa è a disposizione, se, per necessità, manca ciò che non mancò nel ladrone, la salvezza si realizza. Questa è la tradizione che tutta la Chiesa conserva nel battesimo dei neonati, che certamente non possono ancora credere col cuore per avere la giustizia, né confessare con la bocca per avere la salvezza, come poté fare il ladrone. Essi, anzi, coi loro pianti e vagiti, quando su di loro si celebra il mistero, coprono perfino il suono delle parole misteriose; eppure, nessun cristiano oserà dire che si battezzano a vuoto.
2026. (ib. IV 24,31). Se poi su questo si volesse cercare l’avallo dell’autorità divina, è molto ragionevole credere che una prassi conservata da tutta la Chiesa e non istituita dai concili, ma sempre conservata, non può averla tramandata che l’autorità degli Apostoli. Noi però possiamo immaginare l’efficacia del sacramento del battesimo nei bambini, dalla circoncisione della carne che ricevette il primo popolo, e dalla quale Abramo fu giustificato prima di riceverla 154; come Cornelio fu arricchito del dono dello Spirito Santo, prima di essere battezzato. Però, l’Apostolo dice di Abramo: Ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia derivante dalla fede 155, colui che aveva già creduto con il cuore e gli era stato accreditato come giustizia 156. Perché, allora, gli venne ordinato di circoncidere l’ottavo giorno ogni bambino maschio 157, che non avrebbe potuto ancora credere con il cuore, perché gli fosse accreditato come giustizia, se non perché il sacramento aveva un grande valore in se stesso? Questo è stato manifestato da un angelo nel caso del figlio di Mosè. Quando infatti la madre lo portava ancora in braccio, incirconciso, il padre fu costretto a circonciderlo per un incombente ed evidente pericolo 158; dopodiché il male fu debellato. Ora, come in Abramo, precedette la giustizia derivante dalla fede e seguì la circoncisione come sigillo della giustizia derivante dalla fede, così, in Cornelio, precedette la santificazione spirituale nel dono dello Spirito Santo, e seguì il sacramento della rigenerazione col lavacro del battesimo. E come in Isacco, circonciso l’ottavo giorno della sua nascita, precedette il sigillo della giustizia derivante dalla fede e, avendo egli imitato la fede del padre, da adulto seguì la giustizia, il cui sigillo lo aveva preceduto da bambino, così, nei bambini battezzati, prima viene il sacramento della rinascita e, se essi conserveranno la pietà cristiana, seguirà, poi, la conversione nel cuore, il cui mistero l’ha preceduta nel corpo. E come nel buon ladrone, quello che mancava del sacramento del battesimo, lo supplì la bontà dell’Onnipotente, poiché non gli mancava per orgoglio o per disprezzo, ma per necessità, così bisogna credere che nei bambini che muoiono appena battezzati, la stessa grazia dell’Onnipotente compie la salvezza. Non è per cattiva volontà, infatti, ma per incapacità dell’età, se essi non possono credere con il cuore, per avere la giustizia, e confessare con la bocca, per avere la salvezza. Perciò, quando per loro rispondono altri, affinché possa compiersi in loro la celebrazione del sacramento, vale certamente per la loro consacrazione, poiché essi non possono rispondere.
2027. (ib. IV 25,32). Tutto ciò dimostra che un conto è il sacramento del battesimo e un conto la conversione del cuore, e che la salvezza dell’uomo è completa solo con entrambi. Ma se manca uno solo di questi due elementi, non bisogna credere che, di conseguenza, manchi anche l’altro. In effetti, mentre nel bambino può esserci il sacramento senza la conversione, nel ladrone poté esserci la seconda senza il primo; Dio infatti completa nell’uno e nell’altro, quanto involontariamente manca. Ma quando la mancanza di uno dei due elementi è voluta, l’uomo è complice di colpa. Per la verità, il battesimo può esserci anche senza la conversione del cuore; la conversione del cuore invece, può, sì, esserci senza aver ricevuto il battesimo, ma se si è disprezzato il battesimo, non può esserci. Non si deve mai dire che c’è la conversione del cuore a Dio, quando si disprezza il sacramento di Dio.
2028. (ib I 8,10). Ma neppure di Cornelio, un Gentile, si può dire che le sue preghiere non siano state esaudite e le sue elemosine non siano state gradite; egli, anzi, meritò di vedersi inviato un angelo e meritò di vedere questo inviato, dal quale avrebbe potuto imparare, certamente senza intermediari umani, tutte le verità necessarie. Ma siccome tutto il bene che riceveva nelle preghiere e nelle elemosine, non poteva giovargli, se egli non si fosse incorporato alla Chiesa mediante il vincolo della società e della pace cristiana, gli viene ordinato di inviare uomini da Pietro. Così, tramite lui conosce Cristo e, da lui anche battezzato, si unisce anche col vincolo della comunione al popolo cristiano, a cui lo univa solo la somiglianza delle buone opere 13. Sarebbe stato certamente un danno per lui, se avesse disprezzato il bene che ancora non aveva, per inorgoglirsi di ciò che aveva! Questo vale anche per quelli che, separandosi dalla società degli altri, violano la carità e rompono il vincolo dell’unità: se non osservano niente di quanto hanno ricevuto in quella società, sono totalmente separati, e quindi, se uno che hanno associato a loro, vuole venire alla Chiesa, deve ricevere tutto ciò che non ha ricevuto.
2029. (De civ. Dei XIII 7). La morte che qualsiasi persona, anche senza aver ricevuto il lavaggio di rigenerazione, subisce per rendere testimonianza a Cristo, ha efficacia per la remissione dei peccati come se fossero rimessi al fonte battesimale. Gesù ha detto: Se qualcuno non avrà la rinascita nell’acqua e nello Spirito non entrerà nel regno dei cieli 17. Ma in un altro testo fece eccezione per i martiri, perché non meno in generale disse: A chi mi avrà reso testimonianza davanti agli uomini anche io renderò testimonianza davanti al Padre mio che è nei cieli 18. In un altro passo dice: Chi perderà la sua anima per me, la ritroverà 19. Per questo motivo è stato scritto: Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi santi 20. Nulla quindi è più prezioso della morte per cui sono rimessi i peccati e sovrabbondano i meriti. Non hanno infatti molto merito coloro che non potendo rimandare la propria morte sono stati battezzati e ricevuta la remissione dei peccati sono usciti da questa vita. Maggiore benemerenza hanno coloro che, pur potendo rimandare la morte, hanno scelto di terminare la vita rendendo testimonianza a Cristo che rinnegandolo giungere al battesimo.
2030. (C. litt. Petil. II 23,52). E poi, se quanti vengono uccisi, vengono battezzati nel loro sangue, tutti i ladri, gli iniqui, gli empi, i criminali, uccisi dopo la condanna, vanno ritenuti martiri, poiché vengono battezzati con il loro sangue. Se invece ad essere battezzati con il loro sangue sono soltanto quelli che vengono uccisi per la giustizia,… prima bisogna chiedersi perché soffrite, e poi che cosa soffrite.
2031. (De lib. arb. III 23,68). chi sa dunque quale ricompensa riserva Dio ai piccoli nel segreto dei propri giudizi, perché anche se non hanno fatto niente di bene, tuttavia senza aver peccato hanno così sofferto? Infatti non a caso la Chiesa esalta, inserendoli nel numero dei martiri, i bambini che furono uccisi, quando il Signore Gesù Cristo era cercato da Erode per essere ucciso 15.
LA CONFERMAZIONE
CAPITOLO UNICO
l’esistenza e gli effetti della confermazione.
SOMMARIO. Spiega la Confermazione sia con l’imposizione delle mani, la quale “etiam nunc” la Chiesa conserva nelle sue intenzioni, sia con l’unguento con cui unge i battezzati, e che deve essere benedetto con il segno della croce. Parlando simbolicamente dell’ eucarestia, afferma che i fedeli diventano il pane del sacramento per l’acqua del battesimo e il fuoco, cioè il crisma della Confermazione. La Confermazione ai bambini veniva data dopo il Battesimo. L’unzione visibile è il segno dello Spirito Santo, dalle grazie date gratis, che spesso nei primi tempi accompagnavano la grazia visibilmente gratuita. Agostino sembra aver insegnato che il Sacramento della Cresima imprima il carattere, infatti distingue tra sacramento visibile, che è come un carattere anche nei cattivi, che lo ricevono infruttuosamente, e l’ invisibile unzione della carità che è propria dei buoni: 2032-2043.
2032. (De Trin. XV 26,46). Volendo significare ciò, il Signore Gesù ha dato due volte lo Spirito Santo, una volta sulla terra per significare l’amore del prossimo, una seconda volta dal cielo per significare l’amore di Dio…È lui dunque che è stato dato anche dal cielo nel giorno della Pentecoste 297,… Come dunque non sarebbe Dio Colui che dà lo Spirito Santo?… Nessuno dei suoi discepoli infatti ha dato lo Spirito Santo. Pregavano perché egli venisse in coloro ai quali imponevano le mani, ma non lo davano loro stessi. Questo costume lo osserva ancora oggi la Chiesa nei suoi ministri. Infine anche Simon Mago, offrendo denaro agli Apostoli, non dice: “Date anche a me questo potere” di dare lo Spirito Santo, ma invece: Datemi il potere che ogni uomo al quale imporrò le mani, riceva lo Spirito Santo 298. Perché nemmeno la Scrittura aveva detto prima: “Vedendo Simone che gli Apostoli davano lo Spirito Santo”, ma aveva detto: Ora Simone vedendo che lo Spirito Santo veniva dato per mezzo dell’imposizione delle mani degli Apostoli 299. Ecco perché lo stesso Signore Gesù non solo dette lo Spirito Santo in quanto Dio, ma anche lo ricevette in quanto uomo;… Non lo unse certo con un olio visibile, ma con il dono della grazia significata dall’unguento visibile, crisma con cui la Chiesa unge i battezzati. E senza dubbio Cristo non è stato unto con lo Spirito Santo quando lo Spirito discese su di lui, appena battezzato, sotto forma di colomba 302; infatti in quel giorno egli ha voluto prefigurare il suo Corpo, cioè la sua Chiesa, nella quale si riceve lo Spirito Santo in particolar modo battezzandosi 303. Ma bisogna comprendere che Cristo è stato unto con questa mistica e invisibile unzione, nello stesso momento in cui il Verbo di Dio si è fatto carne 304,… Noi possiamo certo ricevere questo dono secondo la nostra capacità, ma non possiamo diffonderlo sugli altri; ma perché questa effusione avvenga invochiamo su di loro Dio, che può fare questo dono.
.
2033. (In Io. ev. tr. 118,5). E infine qual è il segno di Cristo, che tutti conoscono, se non la croce di Cristo? Senza questo segno, che si pone sulla fronte dei credenti, che si traccia sull’acqua in cui vengono rigenerati o sull’olio della cresima con cui vengono unti o sul pane del sacrificio con cui vengono nutriti, nessuno di questi riti è valido. Perché allora non possiamo dire che anche le azioni dei malvagi possono rivestire un significato buono, dal momento che nella celebrazione dei misteri di Cristo ogni bene soprannaturale viene a noi attraverso il segno della sua croce, che fu opera di uomini malvagi?
2034. (Serm. 227). Ricordo la mia promessa. A voi che siete stati battezzati avevo promesso un discorso in cui avrei esposto il sacramento della mensa del Signore, che ora voi vedete anche e a cui la notte scorsa avete preso parte….E in questo pane vi viene raccomandato come voi dobbiate amare l’unità. Infatti quel pane è forse fatto di un sol chicco di grano? Non eran molti i chicchi di frumento? Ma prima di diventar pane erano separati e sono stati uniti per mezzo dell’acqua dopo essere stati in qualche modo macinati. Se il grano non viene macinato e impastato con l’acqua, non prende quella forma che noi chiamiamo pane. Così anche voi prima siete stati come macinati con l’umiliazione del digiuno e col sacramento dell’esorcismo. Poi c’è stato il battesimo e siete stati come impastati con l’acqua per prendere la forma del pane. Ma ancora non si ha il pane se non c’è il fuoco. E che cosa esprime il fuoco, cioè l’unzione dell’olio? Infatti l’olio, che è alimento per il fuoco, è il segno sacramentale dello Spirito Santo….State dunque attenti e fate caso come verrà a Pentecoste lo Spirito Santo. Egli verrà così: si manifesta con lingue di fuoco. Infatti ispira quella carità che ci fa ardere del desiderio di Dio, ci fa disprezzare il mondo, fa bruciare le nostre scorie e purificare il cuore come l’oro. Dunque viene lo Spirito Santo, il fuoco dopo l’acqua e voi diventate pane, cioè corpo di Cristo. In questo modo è simboleggiata l’unità. I segni sacramentali, nel loro svolgimento, li conoscete.
2035. (En in Ps. 26 en.2,2). Erano unti allora solo il re ed il sacerdote: queste due erano a quel tempo le persone che venivano unte. Nelle due persone era prefigurato il futuro unico re e sacerdote, l’unico Cristo rivestito dell’uno e dell’altro ufficio, chiamato appunto Cristo per il crisma [o unzione]. Ma non soltanto fu unto il nostro Capo: lo siamo stati anche noi, il suo corpo….Perciò l’unzione riguarda tutti i cristiani;… Di conseguenza è manifesto che noi siamo il Corpo di Cristo, perché tutti siamo unti; e tutti noi in Lui siamo di Cristo e siamo Cristo, poiché in certo qual modo il Cristo totale è Capo e corpo. Questa unzione ci perfezionerà spiritualmente in quella vita che a noi è promessa.— Perché noi siamo unti ora nel sacramento, e nello stesso sacramento si prefigura qualcosa di quel che noi saremo. E noi dobbiamo desiderare questo non so che futuro e ineffabile, e nel contempo gemere nel mistero, al fine di poter poi gioire in quella realtà, che nel mistero è in anticipo mostrata.
2036. (In ep. Io. ad Parth. tr. 6,10). Forse che oggi da coloro cui si impongono le mani perché ricevano lo Spirito Santo, ci si aspetta che parlino diverse lingue? Quando noi imponemmo le mani a questi fanciulli, ciascuno di voi si aspettava forse che parlassero in varie lingue? E quando ci si accorse che non parlavano queste varie lingue, ci fu forse qualcuno di voi tanto perverso da dire: costoro non hanno ricevuto lo Spirito Santo, perché se l’avessero ricevuto parlerebbero diverse lingue, come avvenne a suo tempo? Se dunque adesso la prova della presenza dello Spirito Santo non avviene attraverso questi segni, da che cosa ciascuno arriva a conoscere di aver ricevuto lo Spirito Santo?… se egli ama il fratello, lo Spirito di Dio rimane in lui….veda se c’è in lui l’amore della pace e dell’unità, l’amore alla Chiesa diffusa in tutto il mondo….Se dunque vuoi conoscere se hai ricevuto lo Spirito, interroga il tuo cuore, per non correre il rischio di avere il sacramento ma non l’effetto di esso.
2037. ( ib. tr. 3,5). Questa unzione spirituale è lo stesso Spirito Santo, il cui sacramento consiste nell’unzione visibile.
2038. (ib. tr. 3,12). Vi ho scritto queste cose a proposito di coloro che vi seducono, affinché sappiate che voi avete l’unzione e l’unzione che abbiamo ricevuto da lui resti dentro di noi (1 Gv 2, 27). L’effetto sacramentale dell’unzione è la virtù invisibile, l’unzione invisibile, cioè lo Spirito Santo:
2039. (En. in Ps. 30 II,14). Quando quel Simon mago battezzato da Filippo si unì a lui, credendo ai miracoli divini compiuti al suo cospetto, vennero gli Apostoli a Samaria, dove appunto anche quel mago aveva creduto e dove era stato battezzato; e gli Apostoli imposero le mani sugli uomini battezzati, e questi ricevettero lo Spirito Santo e cominciarono a parlare le lingue. Simone, meravigliato e stupefatto da tanto divino miracolo, per cui mediante l’imposizione di mani umane lo Spirito Santo era disceso e aveva ricolmato gli uomini, desiderò non questa grazia ma questo potere, e non per essere liberato, ma per essere esaltato.
2040. (ib. 130,5). si lasciò affascinare più dalla potenza degli Apostoli che non dalla santità dei cristiani. Vide che per l’imposizione della mano degli Apostoli e per la loro preghiera Dio dava ai credenti lo Spirito Santo. Che fosse lo Spirito Santo a scendere in quelle occasioni lo dimostrava il miracolo che tutti coloro sui quali scendeva lo Spirito Santo cominciavano a parlare lingue mai imparate. – Non che adesso non venga dato lo Spirito Santo perché i credenti non parlano le lingue [come allora], ma allora fu necessario che si parlasse in più lingue per dimostrare che genti di ogni lingua avrebbero creduto in Cristo, mentre adesso che il simbolo è divenuto realtà il miracolo è cessato. – Vedendo dunque Simone quanto accadeva, volle lui stesso compiere gli stessi miracoli, non diventare [santo] come gli altri,
2041. (C. Faust. XIX 14). se dunque gli antichi uomini giusti furono pronti a soffrire con fermezza ogni tribolazione e tortura…quanto più ora un cristiano dovrebbe essere pronto a soffrire ogni cosa in nome del Battesimo di Cristo, dell’Eucaristia di Cristo, del segno di Cristo, poiché quelle sono state le promesse di ciò che doveva compiersi, e questi sono prove di ciò che ha avuto compimento?
2042. (De bapt. V 20,27). Come può purificare e santificare l’acqua, un omicida? Come possono benedire l’olio, le tenebre? Se invece Dio è presente nei suoi sacramenti e nelle sue parole, indipendentemente da chi li amministra, i sacramenti di Dio sono ovunque legittimi; i malvagi, invece, ai quali essi non giovano a niente, sono ovunque perversi.
2043. (C. litt. Petil. II 104,239). E perché in questo unguento, volete vedere il sacramento del Crisma che, nel genere dei segni visibili è certamente sacrosanto come il battesimo, ma che può trovarsi anche in uomini malvagi,… Distingui dunque il sacramento visibile e santo, che può trovarsi nei buoni e nei cattivi – negli uni come premio, negli altri come condanna – dall’unzione invisibile della carità, che è propria dei buoni.