La Congregazione era governata da un vicario generale, immeditamente soggetto al priore generale dell’Ordine. La sede del vicario dei Battistini era nel convento genovese di N.S. della Consolazione. La Congregazione genovese ebbe una quarantina di conventi, fra cui oltre la metà in Liguria. Senza addentrarci nelle precisazioni, che confonderebbero il lettore e richiederebbero uno spazio più ampio, si elencano i conventi in Liguria seguendo un criterio geografico:
S. Agostino a Pieve di Teca (1471,1794), primizia della Congregazione
N.S. della Consolazione in Ventimiglia (1487,1799), chiamata S.Agostino
S. Dalmazzo di Tenda (1490-17 ..),
S. Maria degli Angeli in Oneglia (1496-1793), chiamata S.Agostino,
S. Caterifia a Pontedassio (1596,1787),
N. S. delle Grazie e S. Giorgio a Cervo Ligure (1600, 1799),
N. S. della Misericordia in Loano (1579 tutt’ora officiata), chiamata S. Agostino,
S. Nicola a Millesimo (1620,1653),
N.S. della Consolazione in Savona (1481-1993), chiamata S. Rita,
N.S. della Consolazione in Celle (1609 • tutt’ora officiata),
N. S. delle Grazie a Pegli (159…,1798),
S. Antonino martire a San Pier d’Arena (1641-1798),
SS. Crocifisso di Promontorio a San Pier d’Arena (1608,1798),
N.S. della Consolazione in Genova (1475 , tutt’ora officiata),
S. Agata in Genova (1531,1798),
N.S. della Guardia a Busalla (1488,1655),
N.S. Assunta a Montebruno (1486-1798),
S. Nicola a Bobbio (+ 1653),
SS. Annunziata a Santa Margherita Ligure (1595-1798),
S. Agostino a Rapallo (1474-1810),
S. Nicola a Chiavari (1520-1798),
S.Bartolomeo a Borzonasca (1635-1653),
S. Antonio di Armisco, ovvero al Mesco, in Levante (1495),
N.S. di Loreto a Levante (1610-1798).
Alla fine del secolo XVI sorse quella che può ritenersi l’ultima riforma, seguita a quelle quattrocentesche delle varie Osservanze, vale a dire gli Agostiniani scalzi. L’aggettivo fa arguire che si proponeva un ideale di vita comunitaria molto austero, esplicantesi nel duplice fuoco della contempla zione e dell’attività apostolica, fra cui andare scalzi risultava l’aspetto più vistoso, anche perché al lora l’abito ed altre caratteristiche esteriori rappresentavano il manifesto della religione d’appartenenza.
Si direbbe che la nostra regione avesse una propensione per l’Ordine: in realtà, come già la Congregazione Battistina, cosi la riforma degli Scalzi fu bene accolta ed apri una decina di conventi. Eccoli, proposti secondo un criterio geografico:
S. Agostino a Triora (1615-1799)
S. Maria della Muta a Dolceacqua (1624-1798?) ,
S. Nicola da Tolentino a Sanremo (1646-1798?),
Santuario N. S. della Pace in Albisola Superiore (1628-1798),
S. Maria di Castiglione a Sestri Ponente (1622 – tutt’ora officiata),
S. Nicola da Tolentino in Genova (1595 – tutt’ora officiata),
Santuario della Madonnetta in Genova (1749 – tutt’ora officiato),
S. Maria della Visitazione in Genova (1660-1795),
Parrocchia N.S. Assunta in Masone (1580-1817, 1849-1867),
SS. Carlo e Nicola in Recco (1620-1798?)
Concludiamo la panoramica con un cenno ai monasteri femminili. Come per pressoché ogni ordine religioso non stupisce infatti che anche la spiritualità agostiniana abbia affascinato l’altra metà del genere umano. Una comunità femminile è anzi presente ed operante fin dalle origini e qualche studioso sostiene che la Regola fosse, dal Vescovo di lppona, concepita per loro. Essendo monache contemplative non è facile parlare di queste comunità: la loro è una storia sopra tutto interiore, di un’incessante lode e preghiera al Creatore a beneficio della Chiesa, dell’Ordine, dei cristiani e di ogni creatura. Presenza essenziale, ma non quantificabile. Senza pretesa di compiutezza, e ripetendo il criterio geografico sopra collaudato, ricordiamo i monasteri di:
SS. Annunziata in Pieve di Teco (1642-1810), oggi ridotto a teatro,
S. Antonio abate in Ventimiglia (1656-1870) delle canonichesse lateranensi, oggi occupato dal le Suore Gianelline,
SS. Annunziata in Savona (1464-1990) fondato dallo studioso agostiano Gio Bernardo Forte, la cui bella chiesa è sede della Confraternita del Cristo risorto,
S. Sebastiano in Genova (1457-1870), vergognosamente distrutto per aprire l’attuale Via Roma,
S. Bartolomeo dell’Olivella a Genova (sec. XV-1798), la cui chiesa è usata come oratorio,
S. Tommaso apostolo in Genova (1535-1798),
S. Maria di Passione sull’acropoli genovese (1464-1942), distrutto dai bombardamenti inglesi,
S. Nicolò in Granarlo S. Nicolosio in Genova (1305-1530),
S. Andrea della porta in Genova (1510-1798) delle canonichesse lateranensi,
S. Maria delle Grazie in Genova,
S. Chiara da Montefalco a Genova Sturla,
S. Chiara da Montefalco a Rapallo (1634-1902), oggi ridotto ad auditorio,
S. Filippo Neri a Varese Ligure.
Schede a cura di Gian Luigi Bruzzone e Claudio Paolocci per Museo Agostiniano di Arte Sacra, Convento di N.S. della Consolazione, Genova, stampato da Arti Grafiche Francescane, marzo 2016